Alce Nero rappresenta una delle realtà più dinamiche all’interno del panorama del comparto biologico italiano. Un brand oramai storico e riconosciuto nel mondo del bio, presente sia in Italia che all’estero. All’ultima edizione del Biofach 2015 di Norimberga abbiamo incontrato Silvia Forte, marketing manager dell’azienda.
Il mercato del Bio in Italia è in crescita e d Alce Nero opera nel biologico a 360°. Come stanno andando le vostre attività?
La crescita del Bio è un elemento positivo sia per noi che per i consumatori che sempre di più amano recuperare il contatto con i prodotti della terra. Nel 2014 Alce Nero ha registrato un incremento sostanzioso, +25% rispetto al 2013. Oltre alla diffusione di una cultura orientata al bio, questi risultati li otteniamo anche grazie alla riconoscibilità del brand e alle politiche di marca che abbiamo per anni perseguito e che stanno dando molti frutti.
Una crescita, in effetti, di grande portata. Quanto pesa il mercato avete italiano e quanto l’estero?
L’Italia è sicuramente il nostro principale mercato, l’80% del fatturato viene dal territorio nazionale. Ma da anni diversifichiamo e investiamo anche nei mercati che ci sembrano più promettenti. Sono 35 i paesi nel mondo in cui esportiamo e la parte del leone la fa il Giappone che assorbe la maggior parte dei prodotti esportati. Siamo stati fra i primi ad ottenere la certificazione bio cinese. Dal 2006 per sviluppare i mercati asiatici abbiamo fatto una joint-venture con Denis Group, proprio per potenziare l’export verso l’Asia.
A livello distributivo quali sono i canali con cui lavorate?
Siamo uno dei pochi esempi di una distribuzione multicanale, dal dettaglio tradizionale alla Gdo. Lavoriamo con i negozi specializzati, dove la clientela cerca appositamente il nostro marchio, e con varie insegne quali Coop, Carrefour, Auchan, Panorama e NaturaSi.
A proposito di NaturaSi: insieme a voi è fra i partner di Bologna Fiere nell’organizzazione del Biodiversity Park all’Expo. Di cosa si tratta?
Alce Nero è una sorta di Fair Trade Italiano. Vogliamo pagare i giusti prezzi ai produttori e siamo convinti che si deve ricreare una relazione fra consumatori, cibo e la terra che lo produce. L’EXPO è una grande occasione per promuovere il biologico ma è anche un fatto sociale e culturale. Coinvolgeremo due chef, Simone Salvini e Matteo Aloe, che attraverso l’alta cucina nobiliteranno i prodotti della terra.