Si sa, il successo porta i riflettori su ciò che si fa e, in questo caso, si produce, di conseguenza il rischio di trovare poi sul mercato imitazioni e contraffazioni è quasi un problema che si mette in conto prima o poi di dover affrontare. Ed è anche quello che da tre anni a questa parte succede alla Pesca Saturnia®, ormai considerata una delle case history di successo nel mondo ortofrutticolo, visto il positivo riscontro che sta ottenendo da parte dei consumatori, e quindi anche dei produttori. Le pesche platicarlpa, oggi, da prodotto secondario sono nuovamente diventate di grande interesse, ma non sono tutte uguali.
«Non solo Saturnia®, ma anche Saturnina®, sono marchi registrati e quindi non si possono utilizzare» ci spiega Marco Eleuteri, direttore commerciale di OP Armonia, nonché produttore con la sua azienda di famiglia in quel di Montecosaro nelle Marche (vedi qui), dove c’è anche il grosso della produzione di questo frutto in questo momento.
«L’Agecontrol sta girando da qualche tempo e ha iniziato a fare controlli perché sanno che è un marchio registrato – continua Eleuteri -. Noi l’anno scorso abbiamo fatto correggere cinque volantini di insegne della grande distribuzione già pubblicati che hanno dovuto rettificare usando poi altri termini come “tabacchiera” o “piatta”».
Casi di contraffazione vera e propria – come quello che vedete nella foto in alto di qualche giorno fa – e che rischiano di rovinare quello che invece racchiude il marchio commerciale Saturnia®, tanto che un ufficio legale è ormai all’opera e si occupa specificatamente di scovare e bloccare i falsi in commercio. «Non escludiamo azioni di sequestro come azione deterrente prossimamente».
Come accorgersi delle imitazioni? «Dolcezza e aromaticità sono due fattori distintivi – spiega Eleuteri -. Il grado Brix è facilmente misurabile con un rifrattometro e nel caso delle nostre pesche già alla fine di maggio con la prima commercializzazione non può essere inferiore a 12 gradi». Nessun colore verdognolo, quindi e, alle spalle un lavoro di studio e ricerca, tuttora in atto, che cerca di rendere il prodotto sempre più distintivo. «La pesca Saturnia® non può essere coltivata ovunque, ha bisogno di habitat precisi e invece vediamo in giro molti errori da questo punto di vista. Abbiamo coinvolto l’università di Ancona per un progetto preciso. Pesca Saturnia® significa anche questo: tanta sperimentazione che non si ferma mai».
Quest’anno la commercializzazione di pesche Saturnia® è iniziata con circa 7 giorni di ritardo nell’ultima decade di maggio. Si stima una produzione tra i 15 e i 16 mila quintali, l’80% nelle Marche e il 20% in Campania «sempre con le stesse varietà così abbiamo uniformità gustativa sul mercato». Per ora in commercio ci sono sia le pesche di origine campana e marchigiana, poi a luglio ed agosto saranno protagoniste solo quelle delle Marche. «Contiamo di arrivare come sempre intorno al 20 agosto». Qualità media quest’anno? «Attualmente, a parte qualche perdita soprattutto in Campania sulle prime varietà che hanno subito qualche danno da freddo, la situazione è molto buona. Nelle Marche è tutto sotto copertura di reti, quindi abbiamo limitato anche i rischi da grandine cresciuti notevolmente negli ultimi anni. Se il tempo ci accompagna e non pioverà molto durante la raccolta, sarà un’annata gustativa di fascia ancora più alta rispetto al solito».
Come capire dove sono in vendita quelle originali? «Sul sito www.pescasaturnia.it ci sono tutte le informazioni necessarie – conclude Eleuteri -, anche l'elenco delle insegne dove trovarla in una sezione specifica, che proprio nei prossimi giorni verrà aggiornata come al solito».