20 novembre 2015

Opera. Luca Granata: “Solo uniti si vince. Pensateci!”

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Pensateci gente, pensateci”. Ha chiuso con questa esortazione Luca Granata, general manager di Opera, il suo intervento all’8° edizione del congresso mondiale Interpera che si è svolto a Ferrara all’interno della prima edizione di FuturPera, il salone internazionale della Pera.

Tra gli obiettivi di Opera da qui a un anno c’è, infatti, quello di allargare il numero di soci, 18 al momento (quest’anno la produzione è arrivata a circa 207mila tonnellate), che si sono uniti nella prima organizzazione dedicata esclusivamente alla produzione di un singolo frutto.

Dobbiamo allargare le alleanze. Siamo disponibili con chiunque, perché la nostra convinzione è che solo uniti si vince, altrimenti continueremo a trovarci ai convegni per dire che le cose non vanno bene.

Luca Granata durante il suo intervento a Interpera

Luca Granata durante il suo intervento a Interpera

Specializzazione, marca, innovazione varietale. Temi che Granata ha già espresso più volte da quando è nata Opera e che a Ferrara ha nuovamente sottolineato con forza. “Crediamo nella specializzazione, i rari successi che ci sono nella frutta sono nati con la specializzazione in un singolo prodotto e noi vogliamo diventare leader nel mondo della pera perché faciamo solo questo”. Come fare? La ricetta di Granata passa per il tema dell’innovazione varietale e quello della marca. “Il mondo della pera italiano è fermo, quasi retrogrado” sostiene, mostrando un’anticipazione di alcune varietà di pere che stanno sperimentando e che al momento sono solo una sigla. E poi la politica di marca, il brand: “Nessuno è in grado di nominare una marca di pere nel mondo perché non c’è. Lo possiamo fare con le mele, i kiwi o le banane. Ma con le pere no”.

Un marchio breve quello di Opera – “è pronunciabile in molte nazioni, è corto ed è stampabile sui bollini” – ed è l'immagine di un Consorzio che secondo Granata deve perseguire quella che chiama la “Sostenibilità vera”: qualità e remuneratività insieme, quindi.

La filera del pero è un grande monumento, dai grandi numeri, ma che si sta sgretolando: i consumi diminuiscono e le piante invecchiano. Questo succede perché non siamo stati in grado di perseguire la sostenibilità vera, che è anche economica non solo ambientale.

L’imperativo è fare qualità, perché guardando solo al prezzo la pericoltura italiana non va da nessuna parte. “Questa è l’unica chance, non quella dei costi: “A Ferrara è sempre costato produrre pere e costerà sempre di più anche in futuro”.

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