14 febbraio 2019

Made in Nature, il progetto europeo che promuove il bio

55

Vale 1,6 milioni di euro e prevede una serie di iniziative per i prossimi tre anni. Stiamo parlando di “Made in Nature: scopri i valori del biologico europeo”, il progetto co-finanziato dall'UE (70 per cento) e dalle aziende socie di CSO Italy (30 per cento) finalizzato a raccontare i valori dell'ortofrutta bio, sia fresca, sia trasformata. In altri termini, finalizzato a promuovere il valore del biologico.

Il progetto, presentato in occasione dell'ultima edizione di Fruit Logistica, vede coinvolti Italia, Francia e Germania. Ma andiamo con ordine ed entriamo nel merito della questione, partendo dal marchio.

Made in Nature

Made in Nature, Il progetto europeo finalizzato a promuovere il bio

Graficamente, il marchio – che, precisiamolo, è un marchio di progetto e non di prodotto, una sorta di marchio a ombrello capace di rappresentare l'iniziativa nel suo insieme e non la singola referenza –  nasce dalla rivisitazione dell'onda di Hokusai: il gioco di linee vuole rappresentare la natura e la sua forza. In altre parole, si vuole trasmettere, già con il logo, un concetto ben preciso: la scelta del biologico non è soltanto una scelta alimentare, ma è soprattutto uno stile di vita che impatta, positivamente, sulla natura, che viene maggiormente rispettata.

Con incontri B2B, eventi, fiere (quali Sial, Anuga, Fruit Logistica, Macfrut e Biofach), workshop e iniziative, il progetto si prefigge lo scopo di far conoscere le valenze dei prodotti cento per cento bio e di diffondere la loro cultura. Per dirla con i numeri, entro i tre anni dovrebbero essere raggiunti 24 milioni di consumatori.

Un obiettivo ambizioso, ma non impossibile, soprattutto se si considera lo scenario di riferimento odierno. Il biologico, infatti, sta vivendo anni particolarmente floridi: l'Italia, rispetto al 2008, è cresciuta del 153 per cento, tanto che oggi rappresenta uno dei principali mercati e uno dei principali attori dell'export (quasi 2 miliardi di Euro). Crescono anche Francia e in Germania, rispettivamente del 20% rispetto al 2016 la prima, del 79% sul 2002 la seconda.

Ma per spiegare ancora meglio le finalità di Made in Nature, meglio lasciare la parola ai protagonisti.

Pari e Fusato

Da sinistra: Paolo Pari, Almaverde Bio, Tom Fusato, Brio Spa

Tom Fusato, direttore commerciale di Brio Spa, ha spiegato: “Si tratta di un progetto importante, teso ad accrescere i consumi. Non dimentichiamo che in Italia il biologico rappresenta solo il 4 per cento dei consumi totali (in Francia e Germania tra il 4,5 e l'8 per cento)”. “Nonostante non sia più una vera e propria nicchia – ha concluso – la strada da fare è ancora tanta: occorre aumentare i consumi e aumentare la superficie agricola investita a biologico”.

“Fare comunicazione sul bio è sempre molto importante – ha esordito

Fusato e Cogo

Da sinistra: Tom Fusato, Brio e Antonio Cogo, Veritas Biofrutta

Paolo Pari, direttore Almaverde Bio – perché periodicamente emergono detrattori dei prodotti biologici”. “Comunicare ai consumatori e al mercato l'impegno dei produttori che quotidianamente compiono sente impegnative, è imprescindibile”. “Quando si compra un prodotto bio – ha concluso – si compra passione e professionalità”.

“È necessario arrivare ai consumatori e renderli consapevoli – ha confermato Antonio Cogo di Veritas Biofrutta -. Questo è un progetto finalizzato a trovare la giusta sintonia tra produttori e consumatori”.

Il progetto Made in Nature è operativo dal 1 febbraio scorso e si concluderà il 31 gennaio 2022.

Potrebbe interessarti anche