03 giugno 2020

Con Siesta Bio il delivery del biologico entra nelle aziende

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Quattro imprenditori agricoli che ai campi e alla tradizione agricola di famiglia uniscono la laurea in Agraria, ingegneria ed economia e tanta voglia di valorizzare con il delivery le loro produzioni biologiche. Il risultato è Siesta Bio ovvero la start up che coltiva l’obiettivo di distribuire i prodotti del distretto agricolo Casalasco Viadanese,  produttori delle province di Mantova e Cremona, e di Rete Bio ai dipendenti delle aziende. Non più la consegna a domicilio, ma sul posto di lavoro. Questa la mission di Lorenzo Cavalli, Francesco Saverio Mazzi, Nora Pini e Mentore Negri, tutti soci del distretto, che hanno preso il capannone a Parma e iniziato le prime consegne.

Siesta Bio consegna sul posto di lavoro

Vediamo più nel dettaglio il progetto: “Il servizio di Siesta Bio è dedicato ai lavoratori e a tutte le aggregazioni di persone che decidono di fare un acquisto insieme con il ritiro del prodotto in un punto specifico”. Una strategia spiegano gli imprenditori  che mira alla consegna nelle aziende mentre l’organizzazione è dettata dalla tecnologia digitale ovvero un “Market-place virtuale che permette ai dipendenti di acquistare la spesa biologica via device”.

Per vincere la sfida Siesta Bio punta sulla collaborazione con le imprese: “Possono aderire al servizio e acquistare prodotti alimentari da utilizzare nella mensa o durante tutti quei momenti aziendali in cui viene consumato cibo – sottolinea Francesco Saverio Mazzi, uno dei soci – Ad esempio cesti di frutta da mettere a disposizione durante i meeting o le riunioni”. Sicuramente più vitaminici.

I prodotti del distretto e quelli di Rete Bio

Se tutto andrà bene Siesta Bio diventerà un nuovo canale per gli imprenditori agricoli aderenti al Distretto Agricolo Casalasco Viadanese. Parliamo di un territorio che comprende 35 comuni della provincia di Cremona e 20 della provincia di Mantova. “Un territorio pianeggiante e percorso da una fitta rete di corsi d’acqua naturali e di canali artificiali realizzati per bonificare terreni. I soci ad oggi sono 18 ”. Ma una volta preso il capannone nell’area del Centro agroalimentare e logistica (Cal) di Parma hanno fatto conoscenza con i rappresentanti di Rete Bio ed è nata una sinergia per distribuire  i loro prodotti. “Sono vicini di capannone e condividiamo la stessa filosofia”.

Welfare aziendale in salsa biologica

Un servizio interessante che viene offerto dalla piattaforma, oltre l’acquisto dei prodotti di stagione, è la possibilità di effettuare. “Preordini per rispettare i ritmi naturali della produzione agricola e di prenotare visite in azienda o di conoscere i nostri eventi”. Un altro elemento è il sistema di welfare aziendale che attraverso un regime fiscale agevolato: “Permette di aumentare il potere di acquisto  del dipendente ed un time saving grazie alla spesa recapitata in azienda”. In concreto promettono di far risparmiare tempo e soldi.

Siesta Bio inizia la distribuzione da Parma e Reggio Emilia

Il progetto è in piedi da un anno, ma sta iniziando a prendere forma nelle ultime settimane: “Ci siamo scontrati con l’emergenza sanitaria, ma abbiamo iniziato le prime consegne – sottolinea Francesco Saverio Mazzi -. La nostra area di distribuzione comprende Parma, dove puntiamo anche alle consegne in centro storico con la cargo bike, Reggio Emilia e poi Cremona”.

Le biografie degli imprenditori

L’iniziativa deve ancora decollare, ma è interessa conoscere la biografia dei quattro soci. Lorenzo Cavalli è titolare dell'azienda bio Cà Vecchia di Casalmaggiore (Cremona) e si definisce “contadino custode di meloni antichi”; Francesco Saverio Mazzi è titolare dell’azienda agricola di famiglia Valbindola e dottore in economia e marketing del sistema agro-industriale. Nora Pini, ingegnere ambientale, è collaboratrice nella azienda di famiglia Corte Pagliare Verdieri e fiduciaria della condotta Slow Food OglioPo. Infine Mentore Negri esperto nella filiera del pane e titolare di un panificio.
Quattro storie diverse, ma unite dal filo biologico e la volontà di valorizzare i prodotti delle aziende di famiglia e del loro distretto.

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