11 settembre 2023

Sana: bene la prima B2B, spopola la carne vegetale

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Brindano a Sana per i numeri dell’edizione 2023, quella senza il pubblico generalista. L’impressione, condivisa dagli operatori, era di meno presenze durante il sabato e la domenica. I dati però parlano di 12.500 accessi e dall’organizzazione sottolineano: “Lo stesso registrato dalla precedente edizione e questa volta da intendersi come esclusivamente in accezione B2B”. Lettura positiva: “Pur non rivolgendosi più a un pubblico generico si è mantenuta invariata l’affluenza, centrando al contempo l’obiettivo di una maggiore e più selettiva qualificazione delle presenze, testimonia l’efficacia del nuovo corso intrapreso”.

Gli operatori cosa ne pensano? Quelli con cui myfruit.it ha interagito sono soddisfatti  per le relazioni sviluppate anche se c’è chi preferisce il fine settimana dedicato ai consumatori.

Carne, ma vegetale

La carne di derivazione vegetale, spesso confusa con quella sintetica,  sta riscuotendo molto successo. Grazie anche alla Veg Area che ha coperto tutte le declinazioni veg (vegano, vegetariano, raw vegan e plant based). La Diemme Food, stabilimento a Cinesello Balsamo, ha lanciato la linea Altrofood polpette, burger, cotolette al sapore di pollo ma a base vegetale. Più precisamente hanno puntato sul pisello: “Abbiamo iniziato il progetto due anni fa, stiamo aprendo uffici commerciali negli Usa e nel mondo anglosassone e per la prima volta in Italia qui a Sana. C’è un forte interesse verso questo prodotto del mondo vegetale. Non contenendo acqua ha una lunga shelf life: dai 12 ai 24 mesi”.

Cotoletta sempre vegetale ma preparata con bambù e  altre materie prime coltivate nell’Agro Pontino, a Latina, per Bambulè. Il marchio che a Sana ha presentato ‘Sembra ma non è’, la prima linea plant-based al bambù. Tra le proposte vegetali, anche la tahin di sesamo nero, il pesto di germogli di luppolo bio per condire paste, bruschette e cereali, e le fette di semi bio, preparate con fiocchi di avena, chicchi di miglio e semi di girasole, lino e zucca.   Il luppolo vede in prima fila un gruppo di ragazze romagnole che hanno puntato  anche sul pesto oltre che la classica birra. Si chiamano  Il giardino delle luppole .

Ficodindia per la salute

Riscuote sempre più successo il ficodindia, già l’anno scorso era presente una società siciliana, grazie alle sue proprietà benefiche e nutritive ovvero è ricco di antiossidanti, snellenti, prebiotiche, ipoglicemizzanti e antimicrobiche. A Sana veniva fatto degustare alla spina con  l’acqua di cactus che, ricavata dalle pale della pianta, rappresenta un’alternativa fresca e dissetante nell’ampio panorama delle acque vegetali. L’azienda che propone Juipal, il nome dell’acqua di cactus,  è la Bioinagro di Mazzarino  in provincia di Catania.

Originale anche il formaggio vegetale, uno spalmabile a base di crema di anacardi ma con peperoncino e altri prodotti della terra che ha conquistato il palato dei visitatori.  E’ Delishu e viene dalla Bulgaria questo probiotico vegano e senza glutine. Solo vegetale anche il cioccolato  di Mr. Sciocco che estende l’approccio vegano anche alla confezione. Soddisfatti  anche i responsabili del gruppo Natura Nuova che ha puntato sui prodotti biologici con i marchi Frullà Bio, per quanto riguarda le polpe di frutta fresca in vaschetta e sacchetto, Compagnia Italiana e Almaverde Bio. E proprio a marchio Almaverde Bio, Natura Nuova ha presentato interessanti novità di prodotto, tra le quali: il primo Silken tofu fresco in vaschetta, le monoporzioni di Tofu, Tempeh teriyaki e Seitan teriyaki, i bastoncini quinoa e verdure della linea Finger Food.

Piatti bio ma anche poveri con Coldiretti

Preso d’assalto lo show cooking della Coldiretti con piatti sani, gustosi ma poveri. In linea con  l’indagine presentata al Salone: “Con il caro spesa torna la cucina povera dei piatti anti-spreco preparati in quasi 7 famiglie su 10 (68%) con una svolta green spinta dall’impennata dei prezzi che sta mettendo in difficoltà soprattutto le fasce più disagiate della popolazione”.

I dati del rapporto Coldiretti La spesa green degli italiani, dal bio al km 0 fino al ritorno del piatti poveri anti-spreco diffuso in occasione dell’inaugurazione del  Salone  con il presidente nazionale Ettore Prandini, il regionale Nicola Bertinelli, il direttore di Coldiretti Emilia Romagna Marco Allaria Olivieri. A fare gli onori di casa Valentina Borghi, imprenditrice agricola di Minerbio nota per l’azienda Funghi Valentina, presidente di Coldiretti Bio  Bologna.

Fichi calabresi che si vendono nel mondo

Anno difficile per i fichi, al dettaglio li abbiamo visti quotare fino a 8 euro il kg e 6 euro all’ingrosso, per il clima che ha compromesso la produzione. Oltre freschi, pur con la concorrenza di Turchia e Grecia, si vendono secchi. Interessante la storia di Artibel, nello stand della Regione Calabria, che da decenni riesce a vendere una ricetta millenaria: il pallone di fico.

Arlia Francesco titolare di Artibel

 

Si tratta di fichi lavoratori che vengono rivestiti dalle foglie della pianta. Un packaging veramente circolare. “Il nostro mercato principale è rappresentato dai negozi degli Usa e della Gran Bretagna dove si vende il formaggio”.  Un mercato di nicchia ma soddisfacente come spiega il titolare Francesco Arlia che non si limita al pallone ma presenta un’ampia gamma di prodotti biologicicome il salame di fichi, la melassa, lo sciroppo  e la confettura. 

Le Regioni in vetrina bio: Emilia Romagna, Calabria, Marche, Puglia e Sardegna

Tra le regioni in evidenza gli stand delle Regioni Calabria, Sardegna, Marche e naturalmente i padroni di casa dell’Emilia Romagna che hanno organizzato un fitto calendario di degustazioni e presentazioni dei prodotti tipici regionali.

Lo stand della Regione Sardegna

In particolare Dop e Igp, dall’anguria reggiana alla ciliegia Moretta di Vignola rappresentata anche da un liquore Cherry. Un paniere di eccellenze che si nutre della collaborazione con i presidi Slow Food regionali presenti nello stand per promuovere i diversi distretti.

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