18 giugno 2021

A Ferrara le ciliegie più grandi del mondo, nel libro dei Guinness

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La ciliegia più pesante del mondo, la ciliegia con tanto di prestigioso e timbrato certificato del Guiness World Records è solo “la (mega) ciliegina sulla torta” di una storia di innovazione continua e ultradecennale di Salvi Vivai.

E, parafrasando il detto “una ciliegia da record tira l'altra”, oggi il primato registrato ufficialmente è stato superato: dai 26,45 grammi della Sweet Stephany® ai 27,69 della Sweet Saretta. Eccezionale il calibro: 41,07. Nei campi di Ferrara e con il supporto dei ricercatori dell'Università di Bologna le ciliegie diventano grandi, saporite e ricercate.

Il ciliegio della farm tecnologica

Silvia Salvi

Bene, anzi benissimo il record. L'evento ha permesso di divulgare, in settimane dominate dalle polemiche sui prezzi bassi delle ciliegie pugliesi, come la ricerca possa contribuire allo sviluppo economico ovvero dare reddito ai coltivatori e a tutta la filiera che nutrono. Silvia Salvi, imprenditrice e socia fondatrice dell'Associazione Donne dell'Ortofrutta, nel discorso all'ombra dei ciliegi aziendali ha sottolineato più volte l'importanza della ricerca: dall'innovazione varietale all'agricoltura di precisione. Ai ritrovati tecnici, in questo caso dell'azienda Boscato Reti presente all'evento, come le reti di protezione che nascondono gli impianti ma permettono di proteggere il capitale e ridurre i trattamenti dei fitofarmaci ovvero ciliegie più sane.

Milioni di piante ferraresi conquistano il mondo

Il buon lavoro dei Salvi trova conferma nei numeri, oltre i grammi del guiness,  delle piante vendute nel mondo. Ben l'80% dei prodotti vengono venduti oltre frontiera. La società ha due società estere – Salvi France in Francia e Giotto Polonia in Polonia – mentre i mercati principali sono in Francia, Germania, Grecia, in numerosi paesi dell’Est e dell'ex URSS. Come spiega a myfruit.it l'imprenditrice: “Anche nei paesi del Nord Africa e stiamo riscontrando un certo interesse in Marocco“. In totale le piante ferraresi raggiungono 30 Paesi mentre la produzione vede1 milione e 700mila di piante da frutto, 135 milioni di fragole, 2 milioni e 800mila portinnesti di melo e pero.

E il ciliegio? Molto bene: “Quasi 400mila piante, una crescita del 32,5% e un export del 70%“. Numeri forniti in campo dal direttore commerciale Andrea Bagnolini che sottolinea l'importanza: “Dell’impianto ad alta densità (o sistema ciliegio senza scala) che garantisce un ritorno veloce visto che la produzione inizia dopo due anni, la qualità è ottima, ma calano anche i costi per la manodopera e l'impiego di fitosanitari grazie all'uso delle reti”. Sostenibilità sia economica, sia ecologica.

La famiglia delle Sweet

I record, ormai al plurale, appartengono alle ciliegie delle varietà Sweet. Una famiglia varietale frutto delle ricerche dell'Università di Bologna rappresenta da Stefano Tartarini, del Dipartimento di scienze e tecnologie agro-alimentari che ha sottolineato le diverse qualità di questi frutti: “Molto diversi rispetto a 15 anni fa”. Buona la copertura – da maggio a fine giugno – ma il professore pensa che si possa fare meglio: “Lavorando un po' prima e un po' dopo, si tratta di varietà che permettono di usare meno trattamenti con benefici ambientali e di salute“.

ciliegiaPoi un riferimento storico: “Il programma da cui sono nate le Sweet è partito più di trenta anni fa all'Università di Bologna, con il coordinamento del professore emerito Silviero Sansavini e del dottor Stefano Lugli: un lungo processo di incroci e selezioni realizzato con metodi tradizionali”. Hanno partecipato all'evento, presente il manager Andrea Sodi, i rappresentanti di Valagro specializzati in biostimolatori.

Ciliegie anche in cucina

La presentazione è stata utile anche per conoscere gli svariati usi delle ciliegie in cucina. Il frutto rosso non si presta solo alle preparazioni dei dolci, ma si sposa molto bene con il formaggio, il caprino per esempio, con gli ortaggi, il pesce e anche la carne.

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