E’ l’annus horribilis, la tempesta perfetta, per la Nocciola dei Nebrodi, eccellenza di Sicilia che da anni, per diverse ragioni, vive una situazione complessa. A tal punto complessa che anche i produttori più coraggiosi stanno abbandonando la coltura. Perché così, questo ormai è chiaro, è pressoché impossibile andare avanti.
A fare una istantanea di ciò che sta succedendo è Enzo Ioppolo, presidente della Comunità della Nocciola dei Nebrodi, che spiega a myfruit.it: “Quest’anno non raccoglieremo nulla. Zero assoluto. Tanto che una troupe della Rai, la scorsa settimana, è venuta sul posto per documentare la situazione con un servizio dedicato. Agli ingenti danni provocati dal forte vento dei mesi scorsi, si sono aggiunti infatti quelli dei ghiri, che hanno ripulito tutto quello che rimaneva”.
Insomma, emerge come la responsabilità della situazione non sia solo del meteo, ma anche della politica, che potrebbe con alcune azioni (permettere il contenimento dei ghiri?) risolvere alcune questioni ormai annose.
“Nonostante il maltempo – conferma infatti il presidente della Comunità della Nocciola dei Nebrodi – avremmo comunque potuto portare a casa tra il 25 e il 30% di una produzione nella norma. Non molto, certo, ma sempre meglio di nulla. Purtroppo, però, dobbiamo vedercela coi ghiri. Aspetto di incontrare lo stesso ministro dell’Agricoltura, al quale avevo già accennato qualcosa in occasione dell’ultimo Macfrut, per mettere in campo azioni concrete. Rimango fiducioso in questo senso. Intanto, intendo rappresentare la situazione presso la Regione Siciliana”.
Il danno provocato quest’anno dall’azione combinata maltempo/ghiri mette a repentaglio un importante settore dell’economia locale. “La Nocciola dei Nebrodi – continua Ioppolo – si estende su un areale di circa 12mila ettari, dà lavoro a oltre quattromila persone e genera oltre 50 milioni di euro di fatturato, con 41 milioni di spese”.
C’è, però, anche una buona notizia. “La sperimentazione che abbiamo avviato col Crea per il contrasto della cimice in modo naturale – conclude Enzo Ioppolo – sta dando buoni risultati. Sono stati infatti individuati altri due o tre antagonisti molto interessanti“.