27 aprile 2018

I tre obiettivi dell’Associazione Europea dei Mercati

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«È stato un passaggio importante quello di Barcellona, che prevede che ora vengano fatti degli ulteriori passi in avanti». Fabio Massimo Pallottini, direttore generale del Car di Roma e al vertice di Italmercati, la rete d'imprese che riunisce i principali mercati all’ingrosso italiani, è soddisfatto dopo la partecipazione alla conferenza del WUWM (World Union of Wholesale Markets), che si è conclusa nella capitale catalana lo scorso 19 aprile

L’obiettivo era quello di presentare un “position paper” che illustrava le finalità della futuraAssociazione dei Mercati all’Ingrosso Europei” la cui prima riunione fondativa si è tenuta a Roma lo scorso gennaio.

“Sono molto determinato a portare a termine un progetto al quale tengo molto e sul quale ho dedicato tempo ed energie” ci spiega il presidente di Italmercati. «A Barcellona abbiamo presentato un primo documento di un lavoro partito a gennaio e analizzato dalle varie federazioni europee. È un passaggio importante che prevede delle future cose da fare insieme, lo considero un risultato importante».

Più o meno tra una ventina di giorni, questo il tempo che si sono presi gli esponenti dei mercati seduti al tavolo del WUWM a Barcellona, dovrebbe esserci la firma definitiva dell’accordo tra le federazioni europee. Ma quali sono gli obiettivi di questa federazione tra i mercati a livello europeo, un passaggio considerato cruciale?

«Sono tre le questioni» ci spiega Pallottini. «Il primo obiettivo è di carattere generale e riguarda la possibilità di essere riconosciuti dalle istituzioni europee. I mercati, infatti, hanno un ruolo fondamentale per lo sbocco della produzione, soprattutto quella ortofrutticola, sono uno strumento importante nel rapporto tra produzione e consumatore». Una volta riconosciuto il ruolo dei mercati a livello europeo, sarà fondamentale potersi sedere al tavolo dove vengono prese le decisioni più importanti. «Il secondo obiettivo è quello di riuscire a prendere parte nelle discussioni e nei momenti in cui si decidono le regole che hanno a che fare con l’attività dei Mercati». Qualche esempio? «Sulle norme che regolano le questioni igienico-sanitarie e del commercio, ad esempio, i Mercati, sino ad ora, non sono stati mai chiamati in causa e invece e dovrebbero poter dire la loro». Infine, terzo obiettivo, l’accesso alle risorse finanziarie. «Dobbiamo provare a fare in modo che anche i Mercati possano partecipare alle opportunità che la finanza europea mette a disposione per il miglioramento della qualità dell’offerta».

Incassata a Barcellona la fiducia convinta da parte di tutti i componenti dell’Unione Mondiale dei Mercati, Pallottini pensa già al prossimo futuro. «Sarebbe bello, dopo l’estate, organizzare subito un incontro a Bruxelles per presentare il nostro progetto».

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