09 giugno 2020

Babaco Market: il delivery vegetale anti-spreco

64

Bruttino, ammaccato e mal proporzionato, ma di stagione, fresco e di filiera corta. Questo l’identikit del frutto medio che si scopre dentro il box ortofrutticolo consegnato sulla porta di casa da Babaco Market: delivery di frutta e verdura anti-spreco. Si tratta di prodotti buoni da mangiare: “Ma con piccoli difetti estetici o non conformi agli standard di altri canali di distribuzione”, sottolinea Francesca Mori. La marketing manager della start-up attiva da tre settimane fondata da Francesco Giberti, già founder di Myfoody l’azienda che salva i prodotti in scadenza nei supermercati.

Babaco la frutta esotica con forma di peperone e gusto alla fragola

Partiamo dal nome, perché Babaco? “E’ il nome di un frutto tropicale della famiglia della papaya. Ci è piaciuto il suono, ma rappresenta anche la nostra filosofia con la sua forma particolare e irregolare. Sembra un peperone, ma con gusto di fragola”.

Clienti digitali, famiglie, vegetariani e vegani

A tre settimane di avvio delle consegne a Babaco stilano un bilancio positivo: “Siamo molto soddisfatti – sottolinea la responsabile del marketing – Per ora copriamo l’area della città di Milano, ma vogliamo espanderci”. I progetti ci sono così come i profili dei primi clienti: “Ci sono trentenni con cultura digitale e coscienza di sostenibilità ambientale, ma anche le famiglie, i vegetariani e i vegani”. Utenti interattivi: “Fanno boxing ovvero aprono il box, non conoscono il contenuto, in diretta social”. La sorpresa è  live.

Piccoli produttori da tutta Italia

La frutta e la verdura arrivano da tutta Italia come sottolinea la manager: “Ma sono aziende che devono rispettare la filiera controllata e avere a cuore le specificità del territorio. Agricoltori attenti alla qualità e agli standard di coltivazione, piccoli produttori e presidi slow food. Ci sono alcune filiere di prodotti che non troviamo in Lombardia.  I nostri sono comunque freschi visto che manca l’intermediazione il passaggio dal campo alla tavola ha tempi veloci”.

Frutta, verdura e ricette anti-spreco nel box  Babaco

La filosofia di Babaco  è quella di preservare dall’abbandono tutti i prodotti senza un canale commerciale. Il fuori calibro, per fare un esempio, si salva dallo spreco.
Ma non è finita qui: “All’interno del box sono presenti delle ricette e dei consigli anti-spreco”.
E la manager porta un esempio: “Le indicazioni per riutilizzare le parti più dure, i gambi degli asparagi per ottenere una polvere da condimento o i noccioli delle ciliegie per costruire un cuscino”. Non si butta niente.

L'invenduto donato a un'associazione anti-spreco

Dal punto di vista economico da Babaco Market assicurano: “Un risparmio fino al 30% rispetto al negozio. In più, sempre in linea con la filosofia antispreco, i prodotti selezionati per le babacobox rimasti invenduti verranno devoluti a Recup,  l’associazione charity che combatte lo spreco alimentare e l’esclusione sociale redistribuendo i prodotti attraverso la rete dei mercati rionali”.

Abbonamento e consegna a domicilio

L’attenzione al prodotto – ci sono anche eccellenze come le albicocche di Scillato e del Vesuvio – è presente anche durante la fase di spedizione: “Le babacobox viaggiano al fresco e senza subire sbalzi di temperatura”. La consegna avviene a casa, dopo l’abbonamento in digitale, ogni una o due settimane, in base alle preferenze. La consegna è affidata agli olandesi di Foodlogica.

Babaco spiegata dal fondatore Francesco Giberti

Babaco Market è nato durante il lockdown: “Sono da sempre impegnato nella promozione di best practice legate alla lotta allo spreco alimentare. Il progetto Myfoody nasce proprio dall’esperienza diretta come consumatore – spiega il fondatore Commenta Francesco Giberti – Allo stesso modo le mutate abitudini nel fare la spesa nate durante l’emergenza sanitaria e l’affermarsi di una nuova consapevolezza verso il tema dello spreco alimentare domestico quotidiano, ci hanno convinto dell’importanza di creare un nuovo servizio basato sulla delivery e sui valori propri dell’economia circolare”.

Potrebbe interessarti anche