06 dicembre 2022

Glifosato, l’Ue ha deciso: si potrà usare fino a dicembre 2023

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Le voci che arrivano da Bruxelles non lasciano troppi dubbi. Nonostante non sia ancora stato confermato in via ufficiale, è quasi certo che la Commissione europea abbia optato per la proroga di un anno all'uso del glifosato. La sostanza potrà quindi essere commercializzata e utilizzata fino al 15 dicembre 2023.

A luglio il parere dell'Efsa

Appresa la notizia, i detrattori della molecola dell’erbicida più diffuso al mondo, ossia il Roundup commercializzato da Monsanto, delusi dalla decisione della Commissione europea, stanno chiamando in causa la violazione del principio di precauzione.

La rivalutazione sulla possibile tossicità della sostanza, che è stata affidata all'Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare), arriverà infatti a luglio 2023, dunque tra sei-sette mesi. E, pertanto, prima di prendere qualsiasi decisione – dicono – occorrerebbe aspettare l'esito. Va però ricordato che l’Echa (l’Agenzia europea per le sostanze chimiche) ha già rilasciato il suo nulla osta all’impiego della molecola.

Il j'accuse di FederBio

Nel frattempo FederBio con Legambiente, Lipu, Medici per l'ambiente, Slow Food e Wwf, nell'ambito del progetto Cambia la terra, ha realizzato un monitoraggio su 12 campi coltivati con metodo tradizionale teso a valutarne i contenuti in termini di sostanze.

Tra insetticidi, erbicidi e fungicidi sono stati individuati 20 prodotti chimici di sintesi. Tra questi, il più diffuso è il glifosato, che compare in sei campi convenzionali su dodici.

“Si tratta dell'erbicida più usato al mondo che ha effetti sulla salute degli ecosistemi e su quella umana – si legge in una nota della federazione – Delle altre 18 sostanze chimiche di sintesi ritrovate, cinque risultano revocate da anni e sono il ddt il suo metabolita dde, la permetrina, l'imidacloprid e l'oxodiazon”.

“Secondo il Global Assessment on soil pollution (Fao e Unep, 2021) – conclude FederBio – l'analisi dei suoli agricoli in Europa ha dimostrato che l'80% contiene residui di pesticidi, con il 58% che presenta una mistura di varie sostanze. I pesticidi più comunemente rilevati sono il glifosato con i suoi sottoprodotti, il ddt e i suoi residui, e i fungicidi”.

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