24 maggio 2023

Alluvioni, al settore piace il decreto maltempo

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All'indomani dell'approvazione del decreto maltempo di cui myfruit.it ha riferito ieri, sono positivi i commenti degli stakeholder.

Coldiretti: “Aiuti per 115mila imprese, 15% agricole”

Le misure varate dal Governo con il decreto maltempo riguardano nella Romagna alluvionata ben 115mila imprese delle quali circa il 15% sono agricole con oltre 30mila occupati che moltiplicano lungo la filiera grazie ad un indotto da primato nazionale nella trasformazione e distribuzione alimentare. E’ quanto emerge dallo studio della Coldiretti sull’impatto delle misure per due miliardi varate dal Consiglio dei ministri a sostegno dei territori alluvionati nelle province di Bologna, Ravenna, Rimini e Forli Cesena. 

“Le importanti misure per imprese e lavoratori sono un primo passo significativo – sottolinea Coldiretti – per affrontare l’emergenza dell’Emilia Romagna dove a seguito della devastazione dell’alluvione saranno necessari ulteriori sforzi e risorse, anche con la partecipazione dell’Unione europea con la presidente della Commissione Ue Von der Leyen presto in visita dell’Emilia-Romagna. Lo stato membro colpito da calamità può presentare alla Commissione una domanda d'intervento del Fondo di solidarietà dell'Unione europea entro al massimo dodici settimane dalla data in cui si sono verificati i primi danni provocati dalla catastrofe. La procedura di assegnazione di una sovvenzione, seguita da una procedura di bilancio (approvazione del Parlamento e del Consiglio), può durare diversi mesi ma gli stati membri hanno la possibilità di chiedere il versamento di un anticipo fino al 25 % dell'importo totale del contributo finanziario previsto a titolo del Fondo di solidarietà dell'Unione europea, con un limite a 100 milioni. 

Si tratta di salvare – sottolinea Coldiretti – un territorio di circa 300mila ettari di superficie agricola dei quali oltre 25mila ettari di frutteti con nell’ordine pesche e nettarine, kiwi, albicocche, susine, pere, ciliegi e castagni mentre in altri sono 25mila ettari sono piantati vigneti ma ci sono anche migliaia di ettari coltivati ad orticole come patate, pomodoro, cipolla e altro anche per la produzione di sementi. Oltre 60mila ettari sono coltivati a grano duro per la pasta, grano tenero per il pane, orzo, sorgo e mais. Su altri 7mila ettari si estendono le coltivazioni di girasole, colza e soia mentre oltre 40mila ettari sono coltivati ad erba medica per l’alimentazione animale. E’ infatti preoccupante – continua la Coldiretti – la situazione anche degli allevamenti con 250mila fra bovini, maiali, pecore, capre, polli, galline da uova e tacchini e migliaia di animali morti e affogati.

L’alluvione – ricorda Coldiretti – ha devastato aziende agricole e allevamenti in una delle aree più agricole del Paese con una produzione lorda vendibile della Romagna pari a circa 1,5 miliardi di euro all’anno che moltiplica lungo la filiera grazie ad un indotto di avanguardia, privato e cooperativo, nella trasformazione e distribuzione alimentare che è stato fortemente compromesso. Ai danni sulla produzione agricola – evidenzia Coldiretti – si aggiungono quelli alle strutture come gli impianti dei frutteti, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i macchinari e le attrezzature perse senza contare la necessità di bonificare i terreni e ripristinare la viabilità nelle aree rurali con frane nelle aziende e lungo le strade. 

“Una aiuto – conclude Coldiretti – può venire dalla solidarietà con l’iniziativa di solidarietà Salviamo le nostre campagne grazie alla quale sarà possibile sostenere le aziende agricole colpite con un versamento sull’Iban IT 55 U 02008 02480 000106765286, intestato a Federazione regionale Coldiretti Emilia Romagna con causale Alluvione Emilia Romagna 2023”.

Copagri: “Bene la sinergia tra ministeri”

“La sospensione dei termini relativi agli adempimenti e ai versamenti tributari e contributivi fino al 31 agosto, con ripresa dei pagamenti fino al 20 di novembre, unitamente al differimento delle rate dei mutui e alla sospensione delle bollette per i comuni colpiti dalla drammatica alluvione che si è abbattuta sull’Emilia-Romagna, rappresenta un segnale importante per i tanti territori che sono ancora alle prese con la conta dei danni”. Lo afferma il presidente della Copagri Tommaso Battista a seguito dell’approvazione da parte del Consiglio dei ministri di un decreto-legge recante interventi urgenti per fronteggiare l’emergenza provocata dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal primo maggio 2023.

“Apprezziamo, in particolare, l’impostazione alla base del cosiddetto decreto alluvioni con la quale il Governo si è impegnato prontamente a fare sinergia tra tutti ministeri così da mettere in campo a strettissimo giro un plafond complessivo pari a circa due miliardi di euro”, prosegue Battista, evidenziando l’ampio e articolato ventaglio di misure previste dal testo approvato dall’esecutivo.

“Con particolare riferimento all’agricoltura, comparto per il quale si può già parlare di danni che superano le centinaia di milioni di euro e per la cui esatta quantificazione bisognerà aspettare che si ritirino le acque e che si possa così verificare lo stato di salute delle piante, nonché dei terreni, è bene ricordare che la furia dell’alluvione ha completamente distrutto intere coltivazioni, con ripercussioni anche sulle annate produttive dei prossimi anni, causando al contempo danni non indifferenti alle strutture e mettendo a serio rischio l’incolumità degli animali, in diversi casi ancora dispersi o bloccati nelle stalle”, ribadisce il presidente.

Bene quindi il primo intervento a favore del primario, col quale vengono stanziati 75 milioni di euro derivanti dal Fondo per l’innovazione in agricoltura, dei quali dieci milioni per il 2023, 30 milioni per il 2024 e 35 milioni per il 2025, e 100 milioni per incrementare la dotazione del Fondo Agricat, come espressamente richiesto dalla Copagri nel corso del recente vertice d’urgenza svoltosi alla Protezione Civile, anche se per ristorare i danni alle produzioni agricole e risollevare così le sorti dell’agricoltura regionale serviranno ben altri interventi, con dotazioni e portata decisamente maggiori”, osserva Battista.

Solo in Emilia-Romagna, infatti, parliamo di centinaia di ettari di terreni allagati in zone particolarmente ricche di frutteti, vigneti, allevamenti, nonché di produzioni di cereali, sementiere e orticole, tutte colture ad alto reddito e dal forte impatto occupazionale – conclude – I danni ai seminativi sono difficili da stimare, in quanto dipenderà dalla velocità di deflusso delle acque, anche se nelle zone prossime alla rottura degli argini i raccolti e le produzioni orticole possono essere già dati per persi”.

Fonte: Coldiretti – Copagri

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