06 aprile 2022

Il Mirtillo Residuo Zero di Sant’Orsola è Prodotto dell’Anno 2022

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Piace molto il Mirtillo Residuo Zero della cooperativa Sant’Orsola, tanto da avere ottenuto il riconoscimento nazionale per il suo alto contenuto di innovazione. Il 4 aprile a Milano infatti ha ricevuto il premio Eletto Prodotto dell’Anno 2022 nella categoria Mirtilli.  Il prestigioso riconoscimento nazionale basato esclusivamente sul voto dei consumatori , simbolo di qualità e affidabilità che segnala ogni anno i prodotti e i servizi più innovativi.

La scelta avviene nell’ambito della più importante ricerca di mercato sull'innovazione condotta da IRI in Italia per numero di persone coinvolte, alla quale partecipano 12mila consumatori nella veste di votanti. Proprio loro hanno decretato il Mirtillo Residuo Zero vincitore assoluto di categoria.

Importante anche la menzione speciale del Mirtillo Residuo Zero Sant'Orsola ricevuta per la sua sostenibilità. “Questo premio è motivo di grande orgoglio per noi tutti – commenta il presidente della cooperativa Sant'Orsola, Silvio Bertoldi – e sottolinea i traguardi di eccellenza raggiunti. Riconosce la bontà e la qualità del Mirtillo Residuo Zero come risultato del lavoro congiunto di tutti i nostri soci produttori e di tutta l'azienda. Inoltre, consente di distinguerci e ci stimola a perseverare sulla strada della ricerca continua e dell'innovazione”. Per tutto l'anno in corso le tre confezioni del Mirtillo Residuo Zero saranno commercializzate con il logo rosso e bianco Eletto Prodotto dell’Anno, riconosciuto dai consumatori.
I formati al pubblico sono in materiale riciclato e riciclabile e in plastic-free, in carta e cellulosa.

Il Mirtillo Residuo Zero è il primo certificato CSQA

CSQA è un ente accreditato e riconosciuto dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Garantisce la insussistenza di residui da fitofarmaci nel frutto in vendita, ricco di antiossidanti e polifenoli. Al momento della raccolta infatti non presenta alcun residuo di prodotti fitosanitari rilevabili dagli strumenti analitici (<0,01 mg/kg). Ciò significa che eventuali trattamenti usati sulle piante in caso di sola ed estrema necessità ed al solo fine di proteggerle e mantenerle in salute, si degradano naturalmente senza lasciare alcuna traccia rilevabile sul frutto. Il Residuo Zero è un risultato assai importante che l’azienda punta ad estendere con il tempo anche agli altri piccoli frutti della sua produzione, che già presentano comunque un residuo di trattamenti fitosanitari minimale in quanto inferiore del 70% rispetto ai limiti imposti dalla legge.

Frutto della passione e dei valori aziendali della Sant'Orsola

Il nostro mirtillo appartiene alla specie gigante americana, ma è tutto italiano: nasce, cresce e viene raccolto nei campi dei produttori della cooperativa Sant’Orsola in Sicilia, Calabria, Marche e in Trentino. Il percorso che ha portato la cooperativa Sant’Orsola per prima al traguardo del Mirtillo Residuo Zero parte da lontano ed è frutto della passione e dei valori che la guidano da più di 40 anni. Da sempre la Sant’Orsola porta innovazione in campagna e lavora con i suoi produttori per creare le condizioni ottimali alla crescita dei frutti. potenziando le attività di Ricerca e Sviluppo e favorendo le tecniche di Produzione Integrata come l'uso degli insetti utili e delle reti anti-insetto e la coltivazione fuori suolo, che permette di risparmiare fino al 30% di acqua rispetto alle colture in suolo e di ottimizzare le superfici coltivabili. Tutte le produzioni frutticole della Cooperativa sono da anni regolate dal rigoroso “Disciplinare di lotta integrata Sant'Orsola”, conforme alle Linee guida nazionali per la produzione integrata. Ciò al fine di garantire il minimo impatto ambientale e la salubrità dei frutti. È la tenacia nel credere e lavorare con entusiasmo e per lunghi anni ad una produzione sempre più sostenibile ad avere ottenuto un premio così prestigioso. Un traguardo sì, ma anche e soprattutto uno stimolante punto di partenza che proietta la Sant'Orsola verso nuove frontiere

Fonte: Sant'Orsola

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