Il fattore climatico, la congiuntura economica, la ristrutturazione commerciale, le nuove varietà, le prospettive. Sono questi i temi affrontati dal direttore generale di Vip, l’associazione dei produttori ortofrutticoli della Val Venosta, Martin Pinzger, mentre chiude la campagna commerciale 2022/23 delle mele e si apre la nuova stagione, con le prime varietà pronte a fare il loro debutto sul mercato.
Il clima è una emergenza
“Questa è la vera emergenza. Il clima è totalmente fuori norma. Tempeste, temporali violenti, grandinate, alte temperature, precipitazioni estreme da una parte e siccità estrema dall’altra: con l’ortofrutta si vive un gioco d’azzardo quotidiano. Dobbiamo investire sulle coperture a salvaguardia della produzione delle nostre mele e sull’irrigazione a goccia, che è una risposta importante alla siccità. Poiché il clima è un azzardo che può sconvolgere qualsiasi previsione, dobbiamo porci l’obiettivo di arrivare al 100% d’irrigazione a goccia e al 100% di coperture anti-grandine. Per mantenere sostenibile la produzione non abbiamo alternative”.
Le ricadute della congiuntura economica
“Le ripercussioni sul settore mele della congiuntura economica generale potrebbero essere peggiori di quello che in effetti sono. I consumi sono fermi o leggermente in calo, anche se si è colto da primavera qualche segnale di ripresa, anche per il bio; ma quello che soprattutto verifichiamo, è che il nostro mercato è comunque in equilibrio. Perché sia in equilibrio è il risultato di fattori diversi. Siamo partiti da una produzione 2022/23 in calo del 20% circa e con la frutta estiva partita male c’è stata l’opportunità negli ultimi mesi di chiudere in anticipo e positivamente la campagna”.
“Più in generale il mercato europeo è in equilibrio perché la stasi dei consumi è bilanciata dalla forte riduzione della presenza delle mele d’Oltremare. Il consumatore europeo è infatti attento a consumare mele prodotte in Europa. Non solo. La Francia ha visto un calo di circa un quarto della produzione in pochi anni, principalmente per motivi legati alla sostenibilità economica, e causa siccità e caldo è diminuita la produttività nelle zone che risentono più di altre del fattore climatico, penso per esempio alla Spagna e a certe zone di pianura anche di altri Paesi, dove le temperature più elevate rallentano la maturazione e comportano problemi diversi come una buona colorazione della buccia. Ci saranno nuove varietà in grado di sopportare le temperature più alte? Potrebbe essere, ma ci vorranno comunque dieci anni perché possano entrare in produzione”.
“In un mercato che, nonostante tutto, ha una sua tenuta, abbiamo noi qui la fortuna di essere al riparo dai problemi più gravi, perché produciamo in montagna, nella zona di produzione più alta d’Europa. Questo induce ad un moderato ottimismo sulle prospettive delle nostre mele, anche se, bisogna dirlo, tutto è diventato più difficile, tutto richiede un più alto livello di professionalità nel nostro settore, un livello che ci appartiene”.
Riorganizzazione commerciale
“I primi risultati della ristrutturazione organizzativa del settore commerciale di Vip sono incoraggianti. Da 15 anni crescevamo commercialmente e ci voleva un passo avanti. Erano le cooperative associate insieme allo staff del Consorzio a gestire il mercato, ma i direttori delle cooperative dovevano pensare anche alla produzione, alla lavorazione, alla logistica; adesso è il Consorzio a gestirlo, con manager dedicati esclusivamente alle vendite; alle cooperative è rimasto tutto il resto. Sono fiducioso, soprattutto perché i clienti sono contenti”.
Nuove varietà
“Quella delle nuove varietà è una bellissima esperienza e il mercato ci ha dato fino ad ora ragione, in Italia e in Europa. Abbiamo infatti avuto la conferma da clienti e consumatori che le varietà da noi scelte sulla base del gusto sono quelle giuste. Inoltre, abbiamo avuto la capacità di gestire quantità e qualità in modo appropriato. Questi progetti cresceranno nei prossimi anni con grande dinamismo, a vantaggio della filiera, del mercato e dei consumi”.
Previsioni 2023-24
“Con quello che abbiamo passato in Europa, tra gelo, siccità, aumento dei costi di produzione, inflazione crescente, non ci possiamo aspettare una raccolta record e nemmeno una stagione commerciale record. Tuttavia, con un raccolto in generale sotto le potenzialità in Europa, possiamo contare su una stagione in equilibrio. Come Vip abbiamo l’esperienza, la professionalità, la volontà. Ancora una volta ce la metteremo tutta”.
Fonte: Vip