Frutta a guscio ed essiccata

21 ottobre 2024

A Cuneo la castagna Igp punta sul legame prodotto-territorio

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A 18 anni dalla creazione, nel 2023, la castagna Igp di Cuneo ha ricevuto un nuovo slancio e dopo una prima campagna commerciale, è pronta per una maggiore presenza sui mercati nel 2024.

È di questo rilancio che si parlerà nel convegno in programma giovedì prossimo a Chiusa di Pesio (Cuneo).

L’incontro prenderà in considerazione due casi di successo per ispirare gli operatori cuneesi a riprendere con entusiasmo la gestione dei castagneti e a investire per innovare le tecniche di raccolta e gestione dei boschi.

“Dopo gli anni della crisi del Cinipide, in cui gli operatori erano impegnati soprattutto a trovare una soluzione a questo grave problema, nel 2022 abbiamo individuato le condizioni per potere rendere  la castanicoltura cuneese più incisiva, puntando alle eccellenze del nostro territorio”, dice a myfruit.it Francesco Imberti, consigliere del Consorzio di tutela.

“Abbiamo innanzitutto messo mano al disciplinare per renderlo più operativo: abbiamo definito meglio il concetto di difettosità, rivisto i criteri per i controlli di qualità e aggiornato qualche aspetto tecnico-produttivo”.

In questo modo, nel 2023 il Consorzio è riuscito a fare i primi passi con la distribuzione del prodotto Igp, dopo che il disciplinare era stato approvato il 3 ottobre, di fatto a campagna già avviata.

“Per la campagna 2024 abbiamo già allargato la base dei clienti e stiamo facendo un'azione nei confronti della base produttiva. Coinvolgendo le testate locali stiamo ricreando la consapevolezza di questo prodotto. Consapevolezza e conoscenza che erano andate perdute negli ultimi anni. L'obiettivo della nostra comunicazione sono gli operatori e i commercianti, sia per il fresco sia, in prospettiva, per tutti i prodotti derivati”.

Prodotto del territorio

Ma c'è anche un obiettivo più ambizioso: creare un legame forte tra il prodotto (la castagna) e il territorio. 

“La provincia di Cuneo è già un territorio di eccellenza collegato a un prodotto famoso in tutto il mondo - ricorda Imberti - Il vino nelle Langhe, infatti, ha creato in questi anni un grande interesse che si è tramutato in flusso turistico. Con le difficoltà dell'innevamento che sta impattando negativamente sul nostro turismo invernale, la castagna potrebbe diventare un fattore importante per portare nuove presenze nella nostra provincia”.

Il convegno, poi, si focalizzerà su altri due casi di successo: il Museo regionale di scienze naturali di Torino (con il direttore Marco Fino che porterà l’esperienza di una riapertura che, pochi mesi fa, ha suscitato grande curiosità) e il Consorzio di tutela dell’Aceto balsamico di Modena, il cui direttore Federico Desimoni racconterà come il forte legame tra il prodotto e il territorio abbia generato vantaggi per l’economia locale, con una notorietà che ha raggiunto il mondo intero.

L’incontro sarà moderato da Thomas Drahorad, presidente di NCX Drahorad ed editore di myfruit.it, che commenta: “Il consorzio castanicolo più anziano d’Italia (è stato creato 18 anni fa, ndr) si ringiovanisce e si presenta al mercato con obiettivi ambiziosi: il convegno di Chiusa di Pesio racconterà proprio le potenzialità su cui si basa questo rilancio. E i primi passi nella Grande distribuzione organizzata italiana stanno confermando che la condizioni ci sono tutte”.

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