Ingrosso

03 maggio 2024

A Firenze il mercato in cerca di futuro

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Il mercato ortofrutticolo all’ingrosso di Firenze non è inserito nella graduatoria del Pnrr. Non ha preso, quindi, quei cinque/dieci milioni che altri centri agroalimentari italiani stanno investendo per attualizzare le strutture al mondo contemporaneo. Parliamo di  piattaforme digitali e logistiche, più interventi di efficientamento energetico che permettono di ridurre gli importanti costi legati all’energia. In ogni caso si pensando al futuro di Mercafir.

Un Mercafir sostenibile

In un incontro recente organizzato dai sindacati confederali con Legambiente Firenze ci si è confrontati sul futuro green del mercato. “Al fine di dare concretezza a concetti quali la salubrità del cibo, l’equa remunerazione dei produttori, la valorizzazione della filiera corta, la tracciabilità dei prodotti e la corretta educazione alimentare ma pure della logistica equa e sostenibile e della legalità”. Tanta roba come si suole dire.

All’evento hanno partecipato esponenti del mondo sindacale, amministratori pubblici, accademici, e rappresentanti dei settori alimentare e logistico, di associazioni ambientaliste e di associazioni di cittadini.

Un mercato da riqualificare

E’ urgente riqualificare. Lo hanno sostenuto i relatori che hanno fatto riferimento al piano operativo comunale recentemente approvato. Anche in relazione all’ecosistema urbano ovvero come leva  di contrasto al fenomeno delle isole di calore alle politiche locali del cibo.  Chiaro il messaggio: serve più verde per mitigare l’effetto del cemento.

Non poteva mancare il riferimento al km zero  attraverso un “food hub digitale locale, incentrato sulla fornitura alle mense scolastiche dell’area metropolitana di prodotti alimentari di qualità e sostenibili sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista sociale”.

E il Mercafir?

Cosa ne pensa il Mercafir? Il contributo è stato quello del presidente Gianni Tapinassi che come si legge nel sito web del mercato: “La conferma della volontà di essere protagonisti attivi e positivi del percorso di transizione verso uno sviluppo equo e sostenibile della Città Metropolitana e del suo ambiente, e la disponibilità a mettere il patrimonio di conoscenze e competenze dell’intero mercato agroalimentare a servizio del lavoro di approfondimento, di condivisione e di ascolto che dovrà essere compiuto affinché le iniziative proposte trovino concreta attuazione”. Lodevoli intenzioni.

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