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06 giugno 2024

A Vignola le ciliegie del futuro: al riparo dal cracking

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Nei mercati o nei fruttivendoli è sempre più diffuso leggere sulle casse delle ciliegie il cartello: “Coltivate con teli antipioggia“. E il prezzo è di tutto rispetto e si indica all’etto: 1,5 euro per 100 grammi quindi 15 euro il chilo. I frutti rossi possono dare un forte valore aggiunto ma è necessario investire  – fino a 100mila euro a ettaro – nella tutela dagli insetti – ci sono teli appositi – e dagli eventi climatici estremi. C’è da mettere al riparo le ciliegie dal cracking.

La ricetta sono i frutteti protetti per cui entro fine mese, assicura l’assessore Alessio Mammi, in Emilia Romagna la Regione mette a bando 70 milioni. Oggi a Vignola nel campo sperimentale del Consorzio ciliegia tipica di Vignola si sono presentati i risultati di tre anni di prove e sperimentazioni, in collaborazione con il Consorzio Fitosanitario di Modena, finanziate dalla Regione, rappresentata dal presidente Stefano Bonaccini e dall’assessore Alessio Mammi, sono stati presentati i risultati del progetto.

Drastica riduzione dei trattamenti, risparmio idrico

Walter Monari, direttore del Consorzio, ha elencato i benefici di queste strutture: “Se noi  pensiamo di ridurre da 2 ad un solo trattamento per stagione  fuori arrivano a 12/15. I risultati sono quindi buoni”. Significa spendere meno in manodopera, mezzi e prodotti. Senza dimenticare come sottolinea Monari: “I benefici per il produttore ma anche il consumatore”. Prodotto più sano, ma anche più buono.


Monari fa notare che sotto le piante il suolo è asciutto mentre al centro è bagnato. Vuol dire che “la pianta si nutre dalle radici ma le foglie e la pianta restano asciutte”. E’ all’ombra. Il gruppo di visitatori è transitata tra i teli per entrare in un altro ambiente protetto, ricorda concettualmente un reparto di ospedale, oltre che dagli eccessi di pioggia anche dalla pericolosissima Drosophila suzukii.  Tutto bene, si ma attenzione sottolinea Monari: “Dalle sperimentazioni sembra, ma la ricerca non è finita, che il biologico non si presti alla coltivazione sotto il telo”.

Nel suo intervento Luca Casoli, direttore del Consorzio fitosanitario provinciale, ha indicato l’elemento preoccupante della forte piovosità: “Ormai le piogge si concentrano nel mese clou per la ciliegia, siamo al secondo anno consecutivo con una piovosità eccezionale. Abbiamo visto l’anno scorso una perdita quasi totale al di fuori della copertura”. Ma non solo l’acqua, con gli impianti protetti è possibile affrontare il tema dell’irraggiamento solare: “E’ possibile una distribuzione ottimale della luce che così stressa meno le foglie, è meno incidente”. Altri benefici utili per migliorare il prodotto.

Un intervento che costa

La protezione funziona e offre buoni risultati. Ma servono forti investimenti, non semplici in un sistema formato e composto da centinaia di piccole imprese. Servono finanziamenti e sostegni. Importante anche la ricerca varietale come sottolinea il presidente del Consorzio Andrea Bernardi: “Si stanno studiando varietà più resistenti al cracking e questo è un aspetto importante dove non si riesce a fare questi forti investimenti”.

Il punto chiaro emerso dal progetto è che – per essere presenti sul mercato con prodotto a valore riconosciuto e ben pagato – è necessario investire in ricerca e  tecnologia.

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