I mirtilli? La maggior parte dei frutti è di colore blu, si sa, con variazioni di tonalità chiara o scura. Poi, però, ne esistono anche viola chiaro, rosa o bianchi.
In un recente reportage su Fox23Maine, Lily Calderwood, specialista in mirtilli selvatici della University of Maine Cooperative Extension, ha spiegato che un singolo campo può ospitare da 500 a 1.500 individui genetici distinti.
Proprio nel Maine, dove sta proseguendo la raccolta dei mirtilli selvatici, gli operatori stanno raccogliendo piccoli frutti bianchi o rosa che sembrano acerbi, ma non lo sono. Lo scrive Italian Berry ricordando come l'albinismo nei mirtilli selvatici, in particolare nella specie Vaccinium myrtillus, si manifesti come una variazione genetica che porta alla produzione di bacche bianche o pallide anziché blu.
Qualche differenza
Questa condizione è stata studiata, rivelando differenze significative nella composizione biochimica e nell'espressione genica tra le varianti albino e blu.
I mirtilli albini, ad esempio, presentano livelli notevolmente inferiori di antociani, i pigmenti responsabili del colore blu. In particolare, i mirtilli albini mostrano una riduzione di 151 volte del contenuto totale di antociani e di 7 volte del contenuto totale di composti fenolici rispetto ai mirtilli blu. La riduzione sembra essere correlata alla minore espressione di diversi geni chiave coinvolti nella via biosintetica degli antociani.
Oltre alle differenze di pigmentazione, poi, i mirtilli albini tendono a essere più piccoli e a contenere meno acqua rispetto ai mirtilli blu. Tuttavia, possono accumulare più zucchero, influenzando il loro profilo di sapore.
Mirtilli albini: un fenomeno affascinante
Non si sa molto altro su come si sviluppano i mirtilli albini e in quali condizioni, né su come il loro sapore differisca o su altre caratteristiche che li distinguono. Nel 1990, il Chicago Tribune riportò che i produttori di mirtilli avevano considerato la creazione di una linea di mirtilli albini, ma dubitavano che i consumatori li avrebbero apprezzati.
Calderwood non escude che possano essere realizzate nuove ricerche sull’albinismo dei mirtilli, se gli agricoltori le richiedessero. Per ora, però, l'università - oltre ad affeontare problemi più urgenti quali siccità, gelate tardive, nuove malattie e carenza di manodopera - sta lavorando su un nuovo rastrello a forma di S per ridurre i danni ai frutti durante la raccolta e su un selezionatore di bacche con telecamera per facilitare il processo post-raccolta.
Una cosa è certa: la presenza di queste varianti albine evidenzia la diversità genetica all'interno delle popolazioni di mirtilli selvatici e suscita interesse per il loro potenziale utilizzo in programmi di breeding per migliorare la qualità e il sapore della frutta.