Logistica e Trasporti

02 luglio 2024

Autotrasporto, spostamenti in salita per le merci

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Il ministero dei Trasporti ha convocato una riunione con gli stakeholder del settore per il prossimo 9 luglio. All’ordine del giorno temi che, visti anche alcune situazioni in corso, sono quanto mai attuali: l’emanazione dei decreti per erogare i contributi per gli investimenti dedicati al rinnovo della flotta e alla formazione, l’applicazione delle normativa comunitaria sull’autotrasporto, i tempi di pagamento e le attese per il carico e scarico dei veicoli industriali.

Stop di Tie

Ieri, primo luglio, i 35 dipendenti di Tie (Trasporti intermodali europei), società che ha sede a Reggio Emilia ed è specializzata nel trasporto di container, si sono fermati

Scioperi e presidi perchè, come ha spiegato la sigla Filt Cgil, continuare a lavorare senza aver ricevuto le retribuzioni di maggio e la 14esima è inammissibile. I lavoratori riprenderanno a svolgere le proprie mansioni “quando la società effettuerà i bonifici".

A quanto pare Tie, che grava in in una situazione di “oggettiva difficoltà” da quando nel 2022 è mancato il fondatore, sarebbe intenzionata a pagare il proprio debito, dunque la situazione dovrebbe rientrare. Ma, hanno dichiarato i sindacati, “è necessaria la convocazione di un tavolo nazionale per gestire la crisi".

Unatras prosegue la trattativa con Brt

C'è un altro fermo dei servizi nell'aria. Protagonista, ancora una volta, è Brt: lo scorso 25 giugno l’associazione degli autotrasportatori Assotir ha annunciato l’interruzione della trattativa avviata sul recesso dei contratti di centinaia di fornitori d’autotrasporto, riattivando quindi la mobilitazione.

Va detto che si registrano posizioni diverse tra le associazioni di categoria dell’autotrasporto.

Se, infatti, Assotir ha abbondato il tavolo delle trattative, annunciando una serie di azioni di protesta da attuare nei prossimi giorni Unatras, con il supporto dell’associazione Fedit, ha deciso di proseguire il confronto.

Ma prima di capire che cosa sta succedendo in queste ore, occorre tornare a fine 2022, quanto un'inchiesta della procura di Milano travolse Brt portandola prima all'amministrazione giudiziaria, poi alla gestione di un nuovo managment.

Con il nuovo corso vennero introdotte una serie di azioni correttive per "favorire situazioni di trasparenza nei rapporti negoziali, in particolare di handling e trasporto” e per “ridurre e consolidare il parco fornitori, anche con lo scopo di garantire la genuinità degli appalti e lavorare con controparti dotate dei necessari requisiti reputazionali e di elevati standard di correttezza operativa”.

Il che signifca che tra la fine del 2024 e il primo trimestre del 2025 Brt dovrebbe sostituire gli attuali circa tremila piccoli corrieri con 200 aziende, ognuna con almeno 50-60 addetti.

Ed è proprio questo il nodo che riporta all'attualità: le modalità di disdetta dei contratti in essere, sono state descritte come “sbrigative e devastanti” 

Brt, infatti, non ha consentito ai fornitori storici di costituirsi in consorzio; ha preferito proseguire con i licenziamenti.

“Sono tutti operatori – ha spiegato Assotir – che hanno sempre operato legittimamente e che questa vicenda l’hanno subita. Chiediamo solamente di consentire a quegli addetti che ancora sono contrattualizzati, di continuare a lavorare a condizioni decorose. Altrimenti, ci muoveremo di conseguenza”.

Nuovi pedaggi in Germania

Intanto, sempre ieri sono entrati in vigore, in Germania, nuovi pedaggi. E' stata introdotta l’estensione dell’obbligo di pagamento ai veicoli con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate (fino all'altro ieri pagavano solo i veicoli con massa superiore a 7,5 tonnellate, ndr)

La tariffa per questa nuova categoria varia da 15,1 a 24,8 centesimi a chilometro, a seconda della classe Euro d’inquinamento. L’ingresso dei nuovi veicoli nel sistema di pedaggio tedesco ha ridotto leggermente le tariffe dei veicoli più pesanti, con un valore che varia da 0,1 a 0,2 centesimi a chilometro.


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