26 giugno 2023

Berries italiani tutto l’anno? Obiettivo Spreafico

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Aumentano durante tutti i 12 mesi i consumi nazionali dei berries e l’Italia c’è anche sul fronte della produzione. In prima linea Spreafico che ha ottimizzato questo fermento con importanti investimenti in ricerca e in accordi produttivi con ben 90 aziende nazionali distribuite in dieci regioni. Il Gruppo sta rafforzando la filiera italiana per offrire al mercato un prodotto di qualità lungo tutto l’anno. Myfruit.it ne ha parlato con Gianluigi Bertelli, responsabile business unit berry di Spreafico.

Nel mercato italiano è sempre maggiore la quota di prodotto nazionale. In questo contesto quali sono gli investimenti produttivi più importanti di Spreafico sul territorio del nostro Paese?

Spreafico ha da sempre avuto un approccio positivo nei confronti della categoria dei frutti rossi, e in particolar modo da dieci anni a questa parte lo sforzo è diventato maggiore e più strutturato, con un piano ben definito di sviluppo della categoria, declinato attraverso step ben precisi: creazione ufficio tecnico, studio di varietà nuove e idonee ai nostri progetti in collaborazione con vivai internazionali, programmazione della produzione, affiancamento logistico, tecnico, commerciale completo dei produttori.

I lamponi di Spreafico

Questo percorso è riuscito a coinvolgere, a oggi, circa novanta produttori, legati al nostro gruppo: aziende dal Piemonte fino alla Sicilia, interessando una decina di regioni in totale e sono aziende agricole evolute, che fanno della programmazione il loro faro.

Il sud Italia vede statisticamente il maggior aumento di ettari coltivati, proprio in virtù delle nuove prospettive che un’azienda può avere dalla collaborazione con Spreafico. Per quanto riguarda l’assortimento varietale, il mirtillo è la specie che occupa il 50% degli ettari governati da Spreafico, ma l’impegno è costante anche con il lampone, il ribes e non ultime le more, una bacca sulla quale abbiamo progetti importanti nello sviluppo varietale. Abbiamo deciso inoltre di puntare sulla produzione del mirtillo anche direttamente nelle aziende agricole di proprietà della famiglia Spreafico con otto ettari piantati fra Rovigo e Bologna. Ribes e fragole completano l’assortimento.

State sperimentando nuove varietà che si adattano meglio al clima e al suolo italiano?

La sperimentazione varietale ci vede storicamente in prima linea, siamo stati i primi ormai sei anni fa, a entrare nel prestigioso club della varietà di lampone Adelita e, sulla base di tale esperienza, siamo in contatto diretto, continuo e costante con prestigiosi vivai internazionali impegnati nella selezione di nuove varietà: dal mirtillo alla mora, passando per il lampone. Siamo anche impegnati in una sperimentazione ormai avanzata di nuove varietà di fragole adatte a un clima fresco. In buona sostanza la ricerca varietale e lo sviluppo di nuove cultivar è e deve essere continuo, sia sul mirtillo (c’è molto fermento), che sulla mora, per cercare di occupare sempre più spazio nell’arco dell’anno con la produzione nazionale.

Come per le fragole sarà possibile allungare la stagionalità dei piccoli frutti italiani?

Scopo del gioco è allungare e anticipare il più possibile il periodo di produzione dei berries italiani. Tale obiettivo si raggiunge con la distribuzione delle piantagioni su tutto il territorio italiano, sfruttandone altitudine e longitudine, e con una selezione sempre più spinta di nuove varietà e nello sviluppo di innovative tecniche di coltivazione.

Spreafico produce piccoli frutti in dieci regioni

La nostra azienda infatti, è considerata partner importante dagli sviluppatori di nuove varietà, proprio per la possibilità che offriamo di provare nuovi cloni su tutto il territorio italiano. Quindi non solo saremo in grado di allungare la stagionalità dei piccoli frutti italiani, ma lo stiamo già facendo: lampone 12 mesi; mora otto mesi, mirtillo nove mesi e fragole (ma non è una novità) tutto l’anno.

E’ sempre più frequente il susseguirsi di fenomeni climatici estremi (da bombe d’acqua a siccità e temperature molto alte) state studiando varietà, metodi, progetti per rendere più resilienti le vostre piante?

Assolutamente sì. Anzi è tecnicamente la sfida più impattante dei prossimi anni e passa sostanzialmente da quattro grandi direttrici: varietà più rustiche e che meglio si adattano ai mutamenti climatici: grande sviluppo delle tecniche colturali e intendo soprattutto concimazioni, potature e sesti di impianto nuovi; attrezzature tecniche che permettano di coltivare in climi sempre più caldi, specificatamente strutture fisiche di produzione (più alte ed arieggiate) e soprattutto reti ombreggianti e anti pioggia, grandine, insetti in continua evoluzione; trasporti veloci e tecnicamente preparati per un settore, quello dei berries, estremamente professionale e delicato.

Può illustrare i vostri investimenti sul packaging ?

Spreafico da anni sta affrontando l’argomento packaging in maniera seria, approfondita, e soprattutto flessibile, sempre pronti a soddisfare e soprattutto anticipare le richieste del consumatore. Nel mondo berries partiamo dall’intera linea in R-Pet, alla social plastic per i clienti che ne fanno richiesta, alternativa sempre più sensibile, ma ad oggi poco adottata, fino alla possibilità di utilizzo del pack in cartone.

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