Il calo della frequenza nei negozi, l’incremento dello scontrino medio e quindi la tendenza a fare più scorta, il ruolo delle domeniche, non più trainante come un tempo. Sono alcuni dei tanti cambiamenti che il 2020 ha evidenziato e che, in parte, sono presenti anche in questo 2021, ma nonostante questo un fattore è rimasto intatto indipendentemente dalla pandemia: “Continuiamo a crescere, i nostri clienti sono rimasti fedeli”.
A illustrare a myfruit.it i cambiamenti in atto nel mondo della distribuzione moderna e, in particolare, quello che sta succedendo nei punti di vendita dell’insegna del gruppo Rewe in Italia, vale a dire Penny Market, è il suo direttore marketing, Bruno Bianchini. “Se entriamo nel dettaglio del carrello della spesa dei consumatori si osservano molti stravolgimenti rispetto al passato, a partire dalla grande crescita di tutti i prodotti che sono stati definiti da “cuochi in casa”, categorie basic un tempo stagnanti, mentre è un dato di fatto come tutto il pronto da mangiare e il convenience sia calato”.
Ortofrutta e fresco hanno retto bene. E crescono
Se lo sfuso e il servizio assistito hanno sofferto, soprattutto durante il primo lockdown dove l’emozione e l’improvviso arrivo della pandemia hanno guidato le scelte dei consumatori, nel complesso tutto ciò che è fresco e freschissimo si sono rivelati reparti molto importanti anche nei negozi Penny Market. “Noi abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo e propio a maggio dell’anno scorso abbiamo introdotto il pesce fresco in oltre 25 negozi e il riscontro è stato subito ottimo” continua Bianchini, che sottolinea anche l’importanza di instaurare rapporti di lungo periodo con tutti i fornitori, a partire da quelli del settore ortofrutticolo. “ i nostri clienti cercano qualità e noi non vogliamo sorprese nel punto di vendita, ecco perché il nostro primo driver è quello di avere accordi consolidati. Ci interessa poi trovare opportunità tra i produttori locali e più vicini ai negozi per integrare l’assortimento.
Attenzione a V gamma, esotico e piccoli frutti
Anche secondo Bianchini è sempre più difficile tracciare una linea di demarcazione così netta tra discount e resto della grande distribuzione, per tanti motivi, al netto della convenienza dei primi che rimane. “È una differenza ormai sempre più debole perché la shopping experience si assottiglia sempre di più e definizioni che ci trasciniamo da tempo ormai non valgono più, soprattutto per le nuove generazioni” afferma il manager di Penny Market. “Il lavoro che stiamo facendo sui nostri marchi, ad esempio, va in questa direzione”. Ma anche alcune tendenze in atto nel reparto ortofrutta, sono il segnale che probabilmente è giunto il momento di abbandonare vecchie categorie. “Da noi cresce la V gamma così come l’interesse per i piccoli frutti e l’esotico. Tutto ciò che è innovazione, anche dal punto di vista varietale, è sempre più visto con grande interesse da parte dei nostri clienti”.
“L’omnicanalità è la nostra scommessa”
Penny Market ha un suo canale e-commerce, pennyacasa.it, attivo sia a Milano che a Catania e Torino. L’approccio che in questo momento muove le strategie dell’insegna sono quelle che portano non tanto ad una contrapposizione tra il canale fisico e quello virtuale, quanto ad una vera integrazione. “Ci stiamo muovendo verso l’omnicanalità perché il consumatore cerca interazione tra i due canali. Ce ne stiamo accorgendo sempre di più”. Lo stesso consumatore cerca on-line un prodotto, mentre nel punto vendita agisce diversamente. “Siamo partiti con il nostro assortimento anche on line e questo ci ha permesso di capire come si muovono i nostri clienti – conclude Bianchini –. L’e-commerce ci ha permesso da una parte di intercettare nuovi clienti e dall’altra di integrare e aumentare quella dei nostri clienti abituali”.