Un settore in salute. Anzi, in ottima salute. Tutti gli indicatori relativi al 2014, ma anche alla prima parte del 2015, certificano una crescita che ha letteralmente spiccato il volo. È quanto emerge dai dati mostrati durante l’ultima edizione del Sana, il salone internazionale del biologico e del naturale di Bologna con il convegno dal titolo “Tutti i numeri del biologico italiano” curato da Sana, Ismea, Sinab e Nomisma.
Il giro d’affari al consumo in Italia è superiore a 2,1 miliardi di euro nel canale domestico: a questo bisognerebbe aggiungere poi il segmento della ristorazione e del food service in generale che sempre di più utilizza alimenti a certificazione biologica. Il canale più importante nelle vendite di prodotti biologici si conferma quello della grande distribuzione, che vale 855 milioni di euro pari al 40% di tutto il mercato. Poi i negozi specializzati sia di piccole e medie dimensioni che di grandi che nel complesso raggiunge una quota di mercato pari al 35% per un fatturato di 760 milioni.
Nella Gdo il bio nel 2014 è cresciuto dell’11% e nei primi sei mesi del 2015 è già arrivato a +20%. Se il comparto più dinamico è quello dei cereali (+19% nel 2014 e +28% nella prima metà del 2015), cresce molto bene anche quello relativo agli ortaggi sia freschi (+14%) che trasformati (+21,8%). Iper e super fanno la parte da leone nelle vendite, mentre geograficamente se è il Nord a tirare la volata, fanno comunque segnare incrementi interessanti anche il Centro e il Sud.
Sul fronte dei negozi specializzati, secondo Ismea le vendite sono cresciute tre il 12% e il 15% sebbene i prezzi siano più alti tra il 10% e il 20%.
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Credit foto: Sana 2015