Sarà un venerdì nero per la logistica e per i trasporti e non solo a causa del black friday. Domani 29 novembre sarà infatti giornata di scioperi generali e nazionali, con ricadute pesanti per la movimentazione delle merci, proprio quando servirebbe ancora più efficienza per gestire il picco di ordini.
A fermarsi, sono l'autotrasporto, il trasporto marittimo, il cargo aereo. Mentre i treni dovranno garantire il servizio. A complicare le cose ci saranno poi i lavoratori e gli attivisti di tutta Europa e non solo che hanno in programma manifestazioni contro il gigante dell’e-commerce Amazon.
Proteste diverse nel segmento trasporti
Filt Cgil e Uiltrasporti domani si fermeranno per protestare contro la manovra economica del Governo, mentre i sindacati di base, quindi Cobas Lavoro Privato, Cub, Sgb, Adl Cobas e Cub Trasporti, protesteranno contro le politiche economiche del Governo, contro i tagli previsti alla scuola e contro l’autonomia differenziata. Le sigle hanno anche annunciato manifestazioni, cortei e presidi in molte città italiane.
Chi si ferma
Entrando nel merito, sciopereranno dalle 00.01 alle 24 per un’intera prestazione lavorativa o per parte di essa gli addetti alla viabilità di autostrade e Anas, gli adeetti al trasporto merci e alla logistica - saranno però garantiti i trasporti di beni e prodotti essenziali - gli operatori dei porti e quelli degli appalti ferroviari, quindi addetti pulizia treni, stazioni, ristorazione, accompagnamento treni notte. I treni, invece, non potranno fermarsi.
I treni non possono fermarsi
Dallo sciopero è infatti stato escluso il trasporto ferroviario, sia merci, sia passeggeri, su richiesta della commissione di garanzia, in nome del principio della rarefazione oggettiva, secondo la quale deve trascorrere un intervallo di almeno dieci giorni tra due proteste che incidono sullo stesso bacino d’utenza. E poiché lo scorso weekend (23-24 novembre) c’è stato lo sciopero dei treni, questa volta il servizio deve essere garantito.
Quanto dura lo sciopero dei trasporti?
Quanto alla durata del fermi, occorre fare un po' di chiarezza. Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini nei giorni scorsi aveva chiesto ai sindacati di ridurre il numero di ore di sciopero nei trasporti da otto a quattro. Ma dopo aver ricevuto il diniego da parte delle sigle, il ministro ha annunciato la precettazione.
Cgil e Uil hanno quindi fatto ricorso al Tar, il quale però lo ha respinto. Sembrerebbe che i sindacati abbiano quindi deciso di adeguarsi alla riduzione a quattro ore dello sciopero nei trasporti, per evitare che le sanzioni ricadano sui singoli lavoratori.
Scioperi anche in Amazon nel nome della crisi climatica
E domani, a livello globale (sono coinvolti 20 Paesi) si fermeranno anche migliaia di lavoratori di Amazon, i quali protestano proprio per il black friday e per il cyber monday (2 dicembre). Gli scioperanti chiedono maggiori diritti e maggiore responsabilità dell'azienda nei confronti della crisi climatica.
Le azioni avranno luogo nelle principali città di Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Turchia, Canada, India, Giappone, Brasile e altri Paesi. In Italia la Cgil ha indetto uno sciopero al magazzino di Castel San Giovanni (Piacenza).
A tal proposito, nei giorni scorsi Amazon ha dichiarato: “Al momento non stiamo registrando alcun impatto sull’operatività dei nostri siti italiani. Ringraziamo i nostri dipendenti che hanno scelto di lavorare per assicurare che i clienti possano ricevere i propri ordini. Cogliamo l’occasione per ribadire che dal suo insediamento in Italia Amazon ha investito 16,9 miliardi e ha creato 18mila posti di lavoro a tempo indeterminato in oltre 60 siti in Italia. Rivediamo regolarmente le retribuzioni attraverso un processo ben consolidato”.
Buone notizie dalla Sicilia
In questo scenario di fermi e di colli di bottiglia inevitabili, per il trasporto delle merci una buona notizia c'è: il Comitato autotrasportatori siciliani (Cas) ha deciso di revocare il fermo precedentemente proclamato e previsto per il periodo natalizio.
Si è infatti conclusa con un'intesa positiva la riunione tra il ministero dei Trasporti e il Cas: è stato garantito il proseguimento del Sea Modal Shift (il contributo per il trasporto combinato strada-mare).
Nella pratica, il ministero ha confermato un aumento della dotazione finanziaria destinata al Sea Modal Shift, attualmente fissata a 86 milioni, che verrà distribuita nelle prime due annualità (2024 e 2025), raddoppiando l'importo inizialmente previsto. Inoltre, si stima che il piano imbarchi presentato dalle imprese superi di gran lunga le cifre che emergeranno durante la rendicontazione, consentendo così un aumento del contributo per ciascuna impresa coinvolta.
Per gli anni successivi, 2026 e 2027, verranno stanziate ulteriori risorse finanziarie per un totale di 150 milioni. Inoltre, il ministero si è impegnato a richiedere all'Ue l'autorizzazione per aumentare ulteriormente la soglia complessiva previsto per il Sea Modal Shift.
Un altro importante risultato emerso dall'incontro è stato l'accordo per l'istituzione di un tavolo di confronto permanente, finalizzato a identificare soluzioni riguardanti il sistema Ets (Emissions trading system) e a coinvolgere attivamente la Regione Sicilia. La Regione potrebbe infatti contribuire con risorse proprie all'integrazione dell'attuale Sea Modal Shift, come già avviene in altre regioni con il ferrobonus e come è già stato fatto in passato dalla stessa Regione Sicilia con il ticket ambientale per il trasporto combinato strada-mare.