Nella terra del pistacchio, dei declivi scoscesi, lavici e impervi del vulcano Etna, e delle assolate distese della piana di Catania, il dipartimento di Agricoltura, alimentazione e ambiente (Di3A) dell’Università etnea, l’istituto Benedetto Radice di Bronte, assieme ad una cooperativa di produttori di pistacchio e sei aziende agricole hanno lavorato per tre anni e mezzo per produrre e commercializzare un pistacchio (biologico, convenzionale e Dop) di elevata qualità e sostenibile.
Un’attività realizzata nell’ambito del progetto Clean Pistachio “Innovazioni di prodotto e di processo in campo e in post-raccolta per la valorizzazione del pistacchio in Sicilia”, (Psr Sicilia 2014/2022 - sottomisura 16.1) i cui risultati finali verranno illustrati mercoledì prossimo, 24 luglio, ore 10.00, aula G, Di3A di Catania (Via Santa Sofia, 98).
Il programma
L'incontro inizierà con i saluti di Mario D’Amico, direttore del Dipartimento Di3A, Giovanni Sutera, dirigente del Servizio 9, Ispettorato provinciale dell'agricoltura di Catania, dell’assessorato Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea della Regione siciliana e Aurora Ursino, presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della provincia di Catania.
Interverranno Giancarlo Polizzi, docente Di3A, responsabile scientifico del progetto e Marzia Signorello, innovation broker.
Seguiranno gli interventi dei docenti del D13A: Giorgio Gusella, Elena Arena, Dalia Aiello, Gioacchino Pappalardo, Roberta Selvaggi. Saranno presenti i partner di progetto: la cooperativa Produttori Pistacchio Smeraldo Bronte, ente capofila, e le aziende Prestianni Biagio, Prestianni Elisa, Fallico Antonio, Politi Gaetano, Misteci di Francesco e Dario Morello, la società agricola Anastasi.
Gli obiettivi del progetto
Obiettivo del progetto è stato valorizzare le produzioni pistacchicole e i prodotti trasformati attraverso innovazioni di processo e di prodotto che hanno previsto l’impiego di mezzi di lotta a ridotto impatto ambientale. Tra questi, priorità è stata data all’impiego di microrganismi antagonisti e semiochimici sintetici.
Per la sanificazione del prodotto in post- raccolta è stata introdotta una tecnica altamente innovativa che ha previsto l’utilizzo della luce pulsata. Le aziende pistacchicole partner si sono rese disponibili a introdurre metodi di lotta altamente innovativi per la coltivazione della frutta in guscio in Sicilia e hanno ritenuto che la diversificazione dei metodi di lotta potesse essere l’arma vincente per innalzare la redditività aziendale.
Oltre che per gestire in maniera ecocompatibile gli attacchi parassitari e le malattie fungine nelle fasi di campo e di post-raccolta al fine di garantire prodotti alimentari esenti da contaminanti tossici.
Concluderanno Dario Cartabellotta, dirigente generale del dipartimento dell'Agricoltura, assessorato Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea della Regione siciliana e Antonino Drago, dirigente Area 3, assessorato Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea della Regione siciliana.
Fonte: Di3A