08 settembre 2022

Coop, Latini: “Futuro a tinte fosche, faremo la nostra parte”

48

E’ stata presentata stamattina a Milano l’anteprima digitale del Rapporto Coop 2022 – Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani, frutto delle risposte di un campione di mille consumatori italiani intervistati nella terza settimana di agosto.

Come ha sottolineato Maura Latini, Ad di Coop, emerge uno scenario a tinte fosche: “La preoccupazione c’è, ma desideriamo restituire fiducia alle famiglie, che con attenzione e consapevolezza quotidianamente ci infondono coraggio. Amplieremo la gamma di prodotti a marchio Coop, solo così possiamo garantire prodotti sicuri, sostenibili e al giusto prezzo“.

Russo: “Siamo nella tempesta perfetta”

Ad Albino Russo, direttore generale di Ancc-Coop, è spettato il compito di riferire alla platea di giornalisti e stakeholder i risultati emersi dalla survey. “Tra pandemia, guerra, incubo energia e nuova austerity siamo nella tempesta perfetta – ha esordito – All’orizzonte un pericoloso nuovo mondo in cui la democrazia è sempre più a rischio, poiché il 40 del Pil globale arriva da Paesi non liberi. Aumenta la povertà alimentare, il commercio internazionale decresce e l’emergenza climatica è oramai una drammatica quotidianità”.

In questo scenario, secondo l'indagine, a preoccupare maggiormente gli italiani sarebbe l’emergenza generata dalla crisi climatica, tanto che il 38% ritiene che il prossimo accadimento epocale sarà proprio legato al cambiamento climatico, mentre il 56% auspica che la questione venga messa come massima priorità a livello nazionale e internazionale. 

“Gli italiani non minimizzano affatto le tensioni economiche e sociali e sono tendenzialmente in allerta – ha proseguito – Ma l'ambiente è un tema che sta particolarmente a cuore”.

In attesa delle bollette e preoccupati per il futuro, i consumatori si dicono anche più vulnerabili rispetto a eccessi e dipendenze; si rifugiano negli affetti e nelle amicizie e danno priorità a salute e benessere.

Il piano delle tre R

“Dopo 40 anni è tornato il carovita – ha fatto notare Russo – E, a quanto dicono gli esperti, l'inflazione a cui stiamo assistendo non è una fiammata, ma un incendio difficile da spegnere”.

Gli italiani, però, hanno un piano per reagire: “Applicheranno la strategia delle tre R – ha riferito Russo – Ridurranno sprechi e superfluo, rinvieranno acquisti e investimenti, rinunceranno a viaggi e intrattenimento”.

Gli italiani non rinunceranno alla qualità

“Gli italiani – ha spiegato Russo – non rinunceranno però al cibo di qualità, probabilmente però ridurranno le quantità acquistate. Assisteremo a un decluttering del carrello, dall'indagine emerge che si consumeranno meno cibi ready to eat, etnici e bio e ci si orienterà verso il cibo più essenziale, locale tradizionale. I consumatori saranno maggiormente selettivi”.

Il carrello prende altre strade

Quanto ai canali distributivi, Russo ha sintetizzato: “I consumatori continueranno a fare la spesa nei punti di vendita, l'e-commerce, nonostante l'esperienza del lockdown, resta irrisorio. Ma gli italiani premieranno discount e negozi di prossimità, la Gdo sta forse vivendo il momento più difficile della sua storia”.

Latini: “Sulla speculazione intervengano le istituzioni”

“Abbiamo sperato che l'inflazione si fermasse al 10%, ma abbiamo già superato l'11 – ha commentato l'Ad – Si tratta di un danno enorme sia per il mondo della produzione, sia per il mondo della distribuzione. Ad aggravare la situazione c'è poi la speculazione, una normale reazione dei mercati nei momenti di crisi e difficoltà. Ma, a nostro avviso, per tutelare le famiglie, occorrerebbe l'intervento deciso delle istituzioni”.

“Per fortuna – ha aggiunto Latini – nonostante il momento difficile, dal nostro rapporto emerge con chiarezza la positività degli italiani nei confronti del cibo. Per noi di Coop gli alimenti non sono mai stati una merce, ma un bene. Proseguiremo con la strategia che abbiamo delineato, la nostra sfida per il futuro è continuare a offrire prodotti di qualità, ma al contempo convenienti“.

Pedroni: “Tra incognite e prospettive”

“Il nostro rapporto – ha analizzato Marco Pedroni presidente di Coop Italia – non sarà un quadro perfetto, ma sicuramente significativo. Quella che emerge è una situazione che ricorda gli anni 70, ma che forse è ancora più drammatica per via dei rapporti internazionali e della crisi climatica. I costi dell'energia preoccupano la Gdo, siamo imprese molto energivore, ma non siamo ritenute tali. Occorre quindi lavorare sull'illuminazione, sulle refrigerazioni e forse anche sulle fasce orarie di apertura”.

“In questo scenario difficile restiamo comunque positivi – ha concluso – La scelta di ampliare la gamma di prodotti a marca del distributore si sta rivelando, in questo momento, particolarmente utile a tutti gli attori della filiera”. 

Potrebbe interessarti anche