Prodotti

28 settembre 2024

Da scarti pomodoro: prodotti nutraceutici e biopesticidi

598

Dagli scarti del  pomodoro nutraceutico  si ottengono composti salutari e altri prodotti come i biopesticidi. Sempre di più grazie all'economia circolare che ha puntato i riflettori sui metodi di recupero dei prodotti dell'ortofrutta per diversi motivi. 

In sintesi: ridurre i costi di smaltimento, creare valore quindi nuove entrate per le aziende agricole, rendere più sostenibili le attività  produttive.  

Le iniziative in campo sono tante e riguardano diversi prodotti: dagli scarti degli agrumi  il marchio Orange Fiber ottiene una fibra tessile artificiale di origine naturale per la realizzazione di abbigliamento mentre dalle uve il gruppo Caviro produce energia più polifenoli utilizzati in aziende agronomiche industriali, farmaceutiche, alimentari e del beverage.

Valorizzare tutto il pomodoro: anche buccia e semi

E dal pomodoro? Non mancano le soluzioni, ad esempio il rivestimento per le lattine, come quella emersa da uno  studio condotto da Enea e l'Università della Tuscia. I ricercatori hanno scoperto che gli scarti della lavorazione del pomodoro, come buccia e semi, contengono elevate quantità di molecole benefiche.  

Si sono così studiate le  diverse proprietà nutrizionali e funzionali delle sanse del pomodoro (equivalgono al 20% del peso), ottenute dalle due varietà San Marzano e Sun Black - quest’ultima dalla caratteristica pigmentazione viola - e dalla variante Colorless fruit epidermis con la buccia trasparente.

Super food in polvere di pomodoro, buona contro invecchiamento 

“Abbiamo dimostrato che da questi prodotti di scarto è possibile ottenere una polvere di pomodoro nutrizionalmente comparabile a quelle in commercio, ma con un elevato contenuto di molecole bioattive antiossidanti, come flavonoidi e antociani, note per l’efficacia nel prevenire l’insorgenza di gravi malattie e l’invecchiamento precoce”. 

Parole interessanti quelle di Maria Sulli del laboratorio Enea biotecnologie green e coautrice dello studio insieme al collega Gianfranco Diretto e a Barbara Farinon, Martina Felli, Daniele V. Savatin, Andrea Mazzucato, Nicolò Merendino e Lara Costantini dell’Università della Tuscia (Viterbo).

Abbondanza di composti benefici 

La sansa del pomodoro Sun Black ha rivelato un’abbondanza di composti benefici (come antociani e, in generale, flavonoidi con percentuali che variano dal 16,5% al 36,5% rispetto alle altre varietà studiate) che la rendono particolarmente promettente come ingrediente funzionale in pasta, pane e biscotti, perché in grado di arricchirli di molecole antiossidanti, fibre alimentari e minerali

“Le polveri di pomodoro da noi ottenute a partire dalle sanse mostrano importanti caratteristiche che potrebbero migliorare il profilo nutrizionale e antiossidante di molti alimenti in commercio. Al momento stiamo lavorando per analizzare la loro integrazione in diversi alimenti e la loro funzionalità in vivo tramite un trial clinico”, spiega Lara Costantini del laboratorio di nutrizione cellulare e molecolare dell’Università degli Studi della Tuscia e coordinatrice del progetto.

Un contributo alla lotta naturale contro le fitopatie 

Dagli scarti non si ottengono solo estratti funzionali alla nutraceutica, ma pure prodotti utili contro il batterio P. syringae e il fungo F. graminearum, noti per i danni che provocano ai raccolti di pomodoro. Una buona notizia in tempi di abbandono, ma non è facile la scelta, della chimica in campo. 

Lo sottolineano i ricercatori. “Considerato che in agricoltura vi è una forte necessità di fornire alternative sostenibili al controllo delle malattie causate da fitopatogeni e che i fenoli possono avere anche un’attività antimicrobica e antimicotica, valuteremo in ulteriori studi una possibile applicazione come biopesticidi di questi prodotti di scarto”. 

Parola di Sulli, che aggiunge “Inoltre è già stato evidenziato che l’accumulo di antociani sulla buccia riduce la suscettibilità dei pomodori al fungo Botrytis cinerea, uno dei più importanti patogeni post-raccolta, garantendo una maggiore durata di conservazione di questo frutto”.

Economia circolare a favore delle aziende

L’Italia è il maggior produttore europeo di pomodori con 6,64 milioni di tonnellate nel 2021 (36,7% della produzione totale Ue). La valorizzazione dei sottoprodotti può garantire maggiori margini economici alle aziende e ridurre anche lo spreco alimentare.

Potrebbe interessarti anche