17 maggio 2022

Dai mercati: ciliegie pugliesi a 6/8 euro, a 14 le spagnole

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Tanto prodotto estero, ma si inizia a vedere quello estivo italiano. Nei mercati all'ingrosso le pesche arrivano soprattutto da fuori confine,  ma ci sono le prime ciliegie pugliesi e venete, un po' di albicocche, consistente l'offerta di meloni. E i prezzi? Alti per le primizie. In calo le fragole, in ribasso le orticole quasi tutte sotto l'euro.

A Verona ciliegie locali (3/6 euro) e pugliesi (6/8 euro)

Nel principale mercato veneto si consolida la presenza delle ciliegie, c'è anche prodotto spagnolo ma ha conquistato il suo spazio quello nazionale. Il prodotto locale quota dai 3 ai 6 euro (conforma calibro e qualità) e quello pugliese dai 6 agli 8 euro, ma secondo gli operatori è destinato a calare a causa dell'aumento della presenza locale.

Vediamo i nuovi arrivi e le quotazioni con Andrea Bonizzi,  agronomo e responsabile qualità e listino prezzi. “Sul fronte angurie abbiamo prodotto dal Marocco a 0,80 euro e si fanno vedere le origini Latina e Sicilia  a 1 euro“. E gli spagnoli? “Sono presenti con la varietà seedless in cartone da uno-due pezzi  a 1,50 euro il chilo, poi il capitolo  mini anguria siciliana in cartone a 1,30/1,40 euro il chilo”.

Le fragole in caduta: da 1,50 a 2,50 euro al chilo

Meloni?  “Dalla Sicilia quotano da 1,80 a 2,50 euro il chilo, si è visto  anche il liscio isolano  a 3,50 euro ma si tratta di quantitativi esigui. Le pesche nettarine spagnole sono in cerca di quotazione e variano  dai 3 euro ai 4 euro, poche  le albicocche pugliesi in cerca di quotazione”.  Chiudiamo con gli agrumi (“Siamo ai titoli di coda con il Tarocco, tiene il Valencia anche in cartone e di origine estera”), e le fragole: “Ultimamente la situazione è pesante con prodotto da 1,50 a 2,50 euro il chilo, solo qualche categoria extra può spuntare i 3 euro il chilo. Abbiamo prodotto locale e dalla Basilicata”. Sempre stabile l'andamento del prezzo dei kiwi.

Tanta verdura sotto l'euro

Il capitolo verdura e ortaggi  vede prezzi non da periodo da inflazione. “Stiamo terminando i broccoli  che quotano intorno all'euro, anche i finocchi sotto l'euro. L'insalata Gentile a  0,80 euro il chilo, la lattuga intorno a 1 euro, le melanzane siciliane a 0,80, i cetrioli a  0,70 mentre le zucchine locali come il prodotto di Fondi quota 0,80 euro il chilo (calibro 14/21).  Manca un po' di peperone giallo che quota 1,80 a 2,20 euro il chilo”.

Scesa, ma sempre buona la quotazione dei pomodori a grappolo che spuntano 1,40/1,50 euro il chilo. E' arrivato  il pomodoro fuori suolo veronese e si ha una certa sovrapposizione in un mercato con tanti prezzi. Il ciliegino quota 1,60/2 euro e il datterino da 3 a 3,30 euro“.

A Bari ancora poco prodotto estivo

A Bari  incontro con Pino Lucatorto, presidente Bari Fedagro, che offre una fotografia statica dei movimenti di mercato delle ultime due settimane: “Un periodo piatto, non c'è stato ancora un vero cambio di stagione. I prodotti estivi sono composti da poco prodotto locale, quantitativi minimi di pesche e albicocche, e di quello estero non ne arriva tantissimo”. Le angurie? “Si affacciano timidamente, c'è prodotto marocchino che è già pronto e quindi qualitativamente apprezzato e poi quello siciliano. A breve arriverà  il prodotto locale, si inizia con l'origine Lecce e poi Bari, Brindisi Taranto“.

Si attendono  novità: “La gente è stanca di mangiare le fragole, le commercializziamo già dal 10 febbraio, e finora non ci sono state tante alternative, a parte le nespole”. Ma è stata una buona campagna per il frutto rosso? “Tante soddisfazioni, prezzi interessanti e volumi discreti, bene anche  le mele dove il  mercato è costante. Gli agrumi mantengono una fetta di interesse, c'è  l'ultimo Tarocco,  Valencia siciliano e lo spagnolo Lane Late  di buona qualità”.

Il ciliegino da 0,50 a 1,30 euro, i costi della logistica

Non hanno prezzi alti gli ortaggi siciliani: “Le ultime due settimane l'andamento è stato lento, abbiamo poi gli ortaggi pugliesi: fagiolini, zucchine, le prime melanzane, il pomodoro insalataro“. E le altre origini? “Il ciliegino siciliano quota da 0,50 a 1,30 euro il chilo e c'è poca richiesta, la melanzana, sempre dalla Sicilia, è abbondantemente sotto l'euro”. Non si vedono così tanti rincari sui prezzi? “Incide soprattutto il costo del carburante. Il costo di una pedana di funghi bianchi dalla Romagna era pari a 65 euro, circa 0,20 euro il chilo, ora siamo passati a 80 euro”.

A Torino ciliegie spagnole a 16 euro, italiane a 10

Anche a Torino resiste l' interesse per le arance Tarocco che superano i 2 euro, mentre Lane Late spagnole e Valencia egiziane quotano sotto l'euro. I limoni italiani e spagnoli arrivano a 1,30 euro, mentre la varietà Verna spagnola tocca 1,80 euro. Le ciliegie Bigarreau italiane si fermano a 10 euro contro i 14 e i 16 delle spagnole. Le albicocche Mogador sono spagnole e quotano 4/4,50 euro al chilo, in calo anche qui le fragole che stanno soprattutto sotto i 3 euro. Sempre stabili i kiwi con il prezzo più alto a 2,50 euro e il Zespri a 3,60. Scesa a 2,50 euro l'uva Red Globe dal Perù.

Piccoli frutti, frutta secca ed esotica

Nel banco piccoli frutti si scoprono i lamponi portoghesi a 16 euro, mirtilli spagnoli a 13, more messicane a 18 e infine il ribes rosso olandese a 28 euro il chilo. L'esotico vede l'avocado israeliano di varietà Hass a 5 euro il chilo mentre il Pinkerton sudafricano si ferma a 2,60 euro il chilo. Il mango via nave brasiliano quota 2,50 euro il chilo, quello peruviano via aerea raggiunge i 6,5 euro il chilo. Nelle mandorle sgusciate si nota l'origine californiana con quotazione 9/10 euro il chilo, le nocciole francesi a 5,70 euro, le noci francesi Franquette toccano i 4,80 euro il chilo, le italiane di varietà Lara quotano 6,60 euro il chilo.

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