Ciliegino e datterino sempre più in alto: sfiorano i 4 euro in diversi mercati nazionali, tengono ma con tendenza verso il basso le altre varietà di pomodoro. In questo fine estate calano i consumi di frutta estiva al Nord, resistono al Sud grazie al bel tempo. Sul banco delle verdure c'è chi sale e c'è chi scende mentre è confermato il crollo delle fragole estive che, dopo settimane con quotazioni anche oltre i 10 euro al chilo, sono precipitate a 3 euro. Arrivano anche le prime mele, ma con movimenti tiepidi. Emergenza Covid a Vittoria (Ragusa), nel paese siciliano sono oltre mille i contagiati, una situazione allarmante ed è partita una campagna di vaccinazione per gli operatori del mercato e costituito un presidio nell'area.
Ciliegino e datterino fino a 4 euro
Cambia il tempo, cambiano i prezzi. Anche al mercato di Verona dove incontriamo Andrea Bonizzi, agronomo e responsabile qualità e listino prezzi: “Con le zucchine abbiamo già registrato un rialzo: da 0,80/0,90 a 1,20 euro per un calibro medio (14/21) mentre sono in calo i prezzi dei peperoni locali del Veronese e quelli nazionali che quotano 1,10/1,30 sia gialli e sia rossi in doppio. In discesa anche l'insalata Gentile: da 1,50 a 1,10 euro mentre i cetrioli restano stabili a 0,80/0,90 euro. Sui fagiolini c'è poco prodotto: quelli raccolti con la macchina quotano 2/2,50 euro e quelli a mano 3/4 euro, una forbice ampia conforme alla qualità della merce”. Dopo l'exploit delle settimane scorse inizia la discesa del pomodoro a grappolo quotato 1,50 euro sia olandese sia italiano. Il calo accomuna tutte le varietà meno datterino e ciliegino che schizzano in alto fino a toccare i 4 euro il chilo. Le cipolle bianche sono a 0,80/o,90 mentre la patata locale veronese si compra 0,40/0,45.
Calano le temperature e si vendono meno angurie
Ci spostiamo nel banco della frutta dove sottolinea Bonizzi “l'ondata di bassa temperatura ha fermato le angurie (0,20/02,5 euro ) e i meloni (0,60/0,65 euro) e frenato i consumi. Il melone Mantovano arriva a 0,80/1 euro ma siamo ai titoli di coda. Il freddo incide sulle vendite. Sono stabili i prezzi di pesche ( tripla A a 1,80 euro) e prugne (Stanley locale quota 1,20 euro al chilo). Ancora in calo le fragole del Trentino che prima di Ferragosto spuntavano anche dai 7 agli 8 euro al chilo mentre ora si comprano a 3/3,50 euro. Sono arrivate sul mercato anche le fragole locali a 2,50 euro il chilo. Stabile l'uva Vittoria (1,10/1,20 euro) da Sicilia e Puglia, la senza semi è intorno a 1,80/2 euro.
Caro pomodoro anche a Bari
Il caro pomodoro si vede anche al mercato all'ingrosso di Bari dove incontriamo Pino Lucatorto, presidente Fedagro Bari, che spiega a myfruit.it il listino prezzi: “Si sconta il problema nel reperire prodotto siciliano, questo è un periodo di vuoto. Per quanto riguarda i prezzi il Datterino tocca anche 3,50 euro, il ciliegino un po' meno: 3/3,30 euro mentre il grappolo quota sui 2 euro”. Siamo nelle medie nazionali. Resiste il bel tempo, si va al mare e si mangiano ancora le angurie che conservano un prezzo interessante vista la stagione: “Un prodotto di ottima qualità oscilla tra 0,25/0,30 euro, si vendicchia, invece, il melone giallo e il Cantalupo con una forbice tra 0,40/0,60 euro”. Restiamo nel perimetro della frutta fresca con le pesche della Basilicata: “Si parte con la Baby gold 9 che si vende intorno a 1 euro, ma non parliamo di grossi volumi”.
La Puglia è grande produttrice di uva quindi il mercato raccoglie soprattutto i piccoli produttori. Via alle nuove mele: “Una presenza ancora timida, non ci sono ancora grandi scambi. Abbiamo le prime Royal Gala e le Marlene, prima scelta intorno, a 1,40/1,50 euro”.