Più che aspre sono amare le arance per gli operatori dei mercati all’ingrosso italiani. “Fatte salve le varietà di nicchia è il prodotto che costa meno, ma va male”. Parola di grossista. Tengono il prezzo, da 1,40 fino a quasi 3 euro, le clementine tardive e straniere. Stabile anche il prezzo dei kiwi come quello degli ortaggi, a parte la caduta dei cavolfiori, spesso a 50/60 cent, e dei carciofi che all’ingrosso si acquistano a 30 cent il capolino.
Barcella, amministratore di Salvi: “Affrontiamo un mare in burrasca”
Bruno Barcella, amministratore di Salvi srl e rappresentante di Fedagro Milano, documenta le dinamiche di mercato del capoluogo lombardo per myfruit.it. “C’è un evidente calo dei consumi anche se non è chiara la causa. Un fenomeno che rende difficile la programmazione e la gestione del prodotto. Soffrono meno le aziende strutturate che hanno fatto sacrifici e investimenti, arrivano con un po’ più di fiato ma devono pur sempre attraversare un mare in burrasca”.
Arance economiche ma non si vendono, tempo di clementine tardive
Chiaro il quadro generale, passiamo alle dinamiche specifiche dei prodotti. “Le arance sono un disastro, si avevano altre aspettative ma vanno male. Si hanno tante provenienze diverse. E’ il prodotto che costa meno di tutti ma non si vendono come ci si aspettava”.
Capitolo clementine. “Il prodotto italiano in sostanza è finito. La varietà Orri dalla Spagna quota sui 2 euro il chilo, l’origine Israele si vende da 2,20 a 2,40 euro. Le varietà a polpa rossa Tango Gold e Nadorcott con origine Marocco quotano 1,20/1,40 e le spagnole 1,40/1,70″.
Pere verso il prodotto d’importazione, mele stabili, kiwi tengono il prezzo
Restiamo nel banco della frutta. “Le pere sono state un mondo a sé per tutta la campagna con prezzi molto alti, ora prende il via l’importazione e si vedrà come si attesterà il mercato con prezzi inferiori. Le mele – sottolinea l’imprenditore milanese – possono variare da 0,5 a 0,15 con alcune varietà al ribasso e altre al rialzo ma essenzialmente stabili. I kiwi stanno mantenendo la quotazione, forse chi ha investito si aspettava qualcosa di più”.
Ortaggi stabili con peperoni, melanzane, zucchine
“Ora qualche prezzo potrebbe schizzare in alto, ma l’ inverno è stato in linea con il periodo. Peperoni di una buona qualità media quotano da 1,50 a 2 euro, da 1 a 1,50 le melanzane, i pomodori a grappolo da 1 a 1,50 euro e l’ insalataro prevalente origine Marocco fino a 1,30 euro. Infine le zucchine non registrano picchi, sono in linea con le annate precedenti quando non si registravano gli aumenti recenti dei fattori di produzione”.
Cavolfiori da 0,60 euro e carciofi anche sotto i 0,30 euro
Sempre prezzi bassi per i cavolfiori. Il bianco presenta queste quotazioni: Verona (0,60), Torino (0,65), Roma (0,70), Firenze (1), Bologna (1,10). Maggiore valore al Romanesco: Verona e Torino (1,10), Roma (0,80),
Prezzi bassi pure per i carciofi. Le quotazioni del Violetto partono spesso da 30 cent e in media quotano 40/50. Vediamo alcuni mercati: Verona (0,33), Napoli (0,45), Firenze (0,50), Torino (0,38). L’ origine spesso è pugliese, a Roma carciofi dalla Tunisia a 0,40/0,50 euro a capolino.
Il Tema sardo, ma pure il pugliese, in alcuni mercati parte da 0,25: Firenze ( Sardegna 0,25/0,50), Bergamo (Puglia 0,30/0,35). La varietà Terom dalla Sardegna a Firenze quota da 0,40 a 0,90. Anche lo spinoso dall’isola (20 pezzi) si ferma a pochi cent: Verona (o,30), Torino (0,40), Napoli (0,50) anche se a Rimini i prezzi sono più alti: 0,60/0,90.
Cipolle sempre sostenute: anche a 1,50 le bianche e le rosse, dorate tedesche a 70/80 cent
Le cipolle tonde bianche in sacchi e casse sono abbondantemente sopra l’euro con una media che oscilla tra 1,30 e 1,50 euro il kg. Vediamo alcuni mercati: Torino (1,30/1,40), Rimini (0,80/1,50), Parma (1,25/1,35), Padova (1,50/1,60), Firenze (1,40/1,50), Bologna (1,30/1.40).
Con le cipolle dorate si scende di qualche decina di centesimi. Alcune quotazioni: Verona (1/1,10 euro il kg) per l’origine italiana mentre la tedesca si ferma a 0,80 euro come a Torino e Padova dove più precisamente si vende a 0,75 euro il kg mentre a Firenze si oscilla da 0,80 a 1 euro. A Bologna l’origine italiana in media quota 1,20 euro il kg e quella tedesca 0,70/0,90.
Infine le rosse in media quotano 1,20/1,40 euro il kg. L’origine italiana: Firenze (1,50), Padova (1,30), Treviso (1,30). A Bologna il prodotto francese quota 1,40 euro il kg, simile a Verona e Torino (1,35).
Patate da 0,60 a 1 euro il kg, anche novelle da Egitto e Cipro
Ci sono diverse origini sulle patate con prodotto da Germania, Francia, Olanda, Egitto, Cipro e Italia. Alcuni mercati: Verona ( Italia 0,75, Olanda 0,64, Germania 0,51, Egitto con le novelle a 0,85), Treviso (Olanda 0.83, Italia 1,05), Roma (Olanda 0,80, Italia 0,80 in sacchi, 0,95 in casse, Germania 0,60). A Firenze oltre le novelle egiziane (0,90) ci sono quelle in arrivo da Cipro a 1,10 euro il kg.
Accanto all’uva peruviana la Sugraone dal Sudafrica
Nei mercati non manca l’uva, ormai prodotto 12 mesi. Quella peruviana bianca senza semi arriva anche a toccare i 6,50 euro il kg, con aumenti anche oltre l’euro rispetto alla settimana scorsa. Alcune quotazioni: Firenze (4,40/5,70 euro), Cesena (5/6,50), Bologna (5/6), Torino (3,60/4). Quotazioni simili per la rosata Red globe.
Dal Sudafrica ancora senza semi con la varietà Sugraone con quotazioni fino a 6 euro: Bologna (4/6 euro), Torino (3,40/360), Verona (3,50/3.80).
Asparagi bianchi veneti e peruviani
C’è in mezzo l’oceano tra Perù e Veneto, il Paese e la regione che si disputano il mercato degli asparagi bianchi. Il calibro 16/20 vede queste due quotazioni al mercato di Padova: 8 euro per l’origine peruviana e 10 per quella locale. La varietà verde registra una presenza più ampia nei mercati nazionali. L’origine è soprattutto campana con queste quotazioni: Verona (6,10), Torino (5,80), Roma (5,50), Napoli (5,70), Firenze (6). Prezzi simili per l’origine peruviana a Bergamo. Infine gli asparagi selvatici sardi che toccano i 15 euro a Cagliari e i 18 nel mercato di Roma.
Sempre più avocado da Israele, anche sopra i 5 euro
Il listino esotico vede la presenza dell’avocado con la varietà Hass, sia di origine israeliana sia peruviana. Ecco le quotazioni medie: Torino (Israele 4,70 euro il kg), Verona (Israele 3,80), Padova (Perù 4,85), Firenze (Israele 5), Bologna (Israele 4,50).
Il passion fruit dalla Colombia in media quota dai 5 ai 6,50 euro il kg. La papaia brasiliana poco sopra i 4 euro.
Meloni da Brasile e Costa Rica, melagrane dalla Turchia
I meloni gialli invernali sono in gran parte di origine Costa Rica e Brasile mentre la quotazione media varia da 1,50 euro il kg fino a 1,80. I primi meloni in arrivo dalla Guadalupa che quota fino a 4 euro il kg.
Non mancano le melagrane con quotazione media da 1,70 a 2,30 euro il kg con origine Turchia.