03 marzo 2021

Dai mercati: neanche la zona bianca fa esplodere i consumi di ortofrutta

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Neanche la zona bianca e le aperture serali dei locali sbloccano le attività dei mercati ortofrutticoli. Serve tempo per avere un riscontro preciso, ma il “laboratorio Sardegna”, la prima regione che sperimenta le nuove regole, indica che probabilmente non ci dobbiamo aspettare un boom istantaneo e fulmineo dei consumi fuori casa.  Saggiamente da Cagliari spiegano a myfruit.it: “Aspettiamo la fine della settimana”. Sui mercati l'andamento resta calmo con tanta disponibilità di agrumi e di conseguenza prezzi non esaltanti. In ribasso quasi tutti gli ortaggi, lievi ritocchi in alto per melanzane e cetrioli, mentre si vendono bene le fragole e tengono i kiwi. Interesse per gli asparagi.

Da Cagliari: “Aspettiamo il weekend in zona bianca”

Cagliari

Una veduta di Cagliari che punta sulle aperture serali per rilanciare i consumi

La Sardegna con l'istituzione della zona bianca diventa un laboratorio, nonostante tutte le differenze economiche e sociali con le altre regioni, dei possibili scenari post-Covid. Nell'isola riprendono le attività del settore Horeca anche la sera e parliamo di 12mila attività che secondo Coldiretti realizzano l'80% del fatturato per la cena. Forse un dato  esagerato, ma chiaramente le serate  muovono una grossa fetta di economia.

“Ancora non abbiamo avuto un riscontro in termini di ordini, ma siamo solo all'inizio. Aspettiamo il weekend per fare una valutazione”. Parole di Cenzo Pisano, presidente Fedagro per Cagliari, che ricorda alcune variabili che non si possono ignorare: “Tante persone hanno paura, siamo mentalmente bloccati e ci vorrà del tempo per il recupero dei consumi fuori casa. Penso che nei prossimi giorni ci sarà qualche movimento positivo e speriamo di restare in zona bianca per la Pasqua“. Una festività che può portare bene ai consumi di frutta e verdura.

Prezzi bassi per le arance locali e i mandarini siciliani

mercato cagliariIl rappresentante dei commercianti cagliaritani – ma il sito di Sestu è di riferimento per tutta l'isola – fa la fotografia dei consumi sardi: “Non c'è un articolo che spicca. Per gli agrumi abbiamo le arance locali, la varietà Washington Navel, che sono quotate sugli 0,60 euro mentre i mandarini tardivi siciliani non vanno oltre gli 0,80 euro. Le clementine di origine spagnola vanno da 1,60 a 1,70 euro”. I kiwi oscillano  dai 2,10 ai 2,20 euro per una buona pezzatura e si vende bene il melone spagnolo Bollo. Infine le mele Gold e Stark stanno intorno a 1,10 euro. Sul fronte ortaggi dove c'è tanta produzione isolana: “Le zucchine verdi sono a 1,30 euro, il pomodoro Camone da 1,80 a 2 mentre le melenzane siciliane quotano 1,80 con le viola e 1,40 con le nere. Infine i peperoni da 1,40 a 1,60 euro“.

L'asparago selvatico a 16 euro e i carciofi a 0,60

Un prodotto che sta emergendo è l'asparago selvatico raccolto a mano. Un'eccellenza sarda. “Si tratta di piccole quantità, ma c'è interesse e i sardi ne vanno matti“. Il prezzo? Siamo sui 16 euro il chilo. In Sardegna non si può non parlare di carciofo spinoso che nelle ultime settimane ha subito le gelate: “Siamo in fase finale, viene quotato intorno ai 0,60 euro”.

A Torino  in zona arancione bene le fragole, abbondanza di arance

caat torino

caat torino

Nel capoluogo piemontese incontriamo Giancarlo Gianusso, agronomo dell'ufficio qualità e logistica del Caat, che ci presenta il quadro della situazione. “Il ritorno in zona arancione ha creato qualche complicazione perché i locali sono chiusi o a rilento“. Ma vediamo gli articoli: “Sugli agrumi c'è un'alta disponibilità delle arance Tarocco dalla Sicilia con quotazioni stabili: la pezzatura 4 va da 1 a 1,20 euro e in padella spunta uno 0,20 euro in più”. Bene le fragole: “Anche se non si ha ancora una grande presenza. Seppure  l'Horeca fermo spuntano un buon prezzo. Le Candonga vanno dai 4 ai 5,50 euro ma buono anche il prezzo dell'altro prodotto italiano che parte dai 3 per arrivare ai 4,5 euro. Infine il kiwi con buon prodotto italiano e pezzatura medio grande oscilla da 1,70 a 2 euro”.

Quotazioni ferme per molti ortaggi: dai pomodori alle zucchine

Il rappresentante del Caat sugli ortaggi descrive una situazione calma: “Le quotazioni dei pomodori sono ferme. La varietà Ciliegino va da 1,80 ai 2 euro mentre il grappolo origine Italia da 0,80 a 1 euro. Le melanzane, abbiamo origine Sicilia , sono leggermente in salita: da 1 a 1,30 euro mentre le viola da 1,80 a 2 euro. Per i peperoni sia Italia sia Spagna con un buon prodotto  da 1,80 a 2 euro ma può arrivare a 2,20; quello lungo siciliano oscilla da 1,80 a 2 euro. Infine, il finocchio è fermo e va da 0,70 a 0,80 euro mentre i cetrioli sono in aumento, anche perché non ci sono grandi quantità, da 0,20 a 0,30 euro e quotano da 1,20 a 1,40″. Chiudiamo la tappa torinese con gli asparagi: “C'è poca disponibilità, abbiamo origine nazionale e spagnola, e si vendono dai 5 ai 6,50 con vette per un bel prodotto da 7 euro. Sui carciofi il romanesco va da 0,40 a 0,60 euro a capolino mentre lo spinoso sardo oscilla da 0,40 a 50 euro”.

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