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24 marzo 2025

Dazi e logistica, caos perfetto

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Nell'incertezza, meglio agire. E così, nonostante non si sappia ancora che portata avranno i dazi che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump vuole imporre, nonostante non si sappia che sarà colpito e chi no, a livello globale si è scatenata una lotta contro il tempo. 

I grandi esportatori globali stanno facendo di tutto per recapitare le loro merci negli Usa prima del 2 aprile, giornata di entrata in vigore delle tariffe reciproche. E così il traffico di container verso i porti statunitensi nelle ultime settimane è esploso, e con lui il deficit commerciale. 

Scorte alimentari cercasi

Nel comparto alimentare, in particolare, fin da subito, cioè da quando Trump ha iniziato a parlare di dazi, è stata corsa alle scorte. Un esempio emblematico è quello dei vini, ma non solo: gli ordini sono aumentati in maniera esponenziale. Ma ora c'è un altro rischio: il 2 aprile è alle porte e, considerando i tempi di viaggio, la merce potrebbe arrivare nei porti americani a dazi già scattati. Molti ordini quindi restano inevasi, il rischio è troppo alto. 

Il deficit Usa punta al record

Se le spedizioni e gli arrivi per tempo non possono essere garantiti, quello che è certo è che i dazi trumpiani stanno facendo decollare il deficit commerciale americano verso nuovi massimi storici. Dopo il record di 1.200 miliardi di dollari toccato lo scorso anno, nel solo mese di gennaio il disavanzo ha raggiunto i 131,4 miliardi, il 34% in più rispetto a dicembre, con il più grande incremento mensile registrato negli ultimi dieci anni. 

Mattarella: "Confidiamo nel buon senso"

"Speriamo che il buon senso prevalga - ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella - I mercati aperti corrispondono a due interessi vitali. La pace e i nostri interessi vitali di esportazione. I dazi creano ostacoli ai mercati, alterano il mercato, penalizzano i prodotti di qualità e questo per noi è inaccettabile ma dovrebbe essere per tutti i Paesi del mondo inaccettabile. Una collaborazione su regole leali è indispensabile. La risposta non sono i dazi, ma le regole".

"Bisogna essere sereni senza alimentare un eccesso di preoccupazione perché la Ue ha la forza per interloquire con calma e autorevolezza per contrastare una scelta così immotivata come i dazi - ha concluso - L'Europa è un soggetto forte, quindi bisogna interloquire con calma ma anche con determinazione". 

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