Politiche agricole

03 maggio 2024

Direttiva breakfast, preoccupano succhi e confetture

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Un nuovo capitolo è stato scritto per la cosiddetta direttiva europea breakfast, il provvedimento normativo che regola la composizione, l’etichettatura e la denominazione dei prodotti che si consumano normalmente nella prima colazione, quindi succhi di frutta, confetture e latte (disidratato) e miele.

Il Consiglio dell’Unione europea ha infatti aggiornato il testo con l’obiettivo di rafforzare la normativa inerente la commercializzazione, le frodi, la trasparenza affinché i consumatori siano più informati e i prodotti più salubri:

“Una maggiore trasparenza che permetterà ai consumatori di poter effettuare scelte più consapevoli e sane e ai produttori di avere uno strumento per contrastare contraffazioni e concorrenza sleale – riassume il sottosegretario all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Luigi D’Eramo – Il nostro Paese ha lavorato molto perché si raggiungesse il risultato più ambizioso per combattere le frodi, purtroppo sempre più frequenti, che riguardano il miele e per sostenere in modo concreto la filiera apistica, che consideriamo strategica”. Non mancano però le perplessità per i prodotti a base di frutta.

Succhi, marmellate e confetture poco tutelati

Come ha fatto notare Coldiretti, la direttiva colazione tutela maggiormente la produzione di miele, ma manca lo stesso impegno per la trasparenza di succhi, confetture e marmellate: nell’ultimo testo risulta infatti cancellato l’obbligo dell’indicazione di origine della materia prima.

“Un passo indietro verso la tutela della libertà di scelta e la difesa della salute dei cittadini europei, a partire da quelli più giovani, solo parzialmente compensato dalle indicazioni più chiare sul contenuto di zucchero nei succhi e sul contenuto minimo di frutta nelle confetture e nelle marmellate”, commenta la confederazione.

Tutti i prodotti nel dettaglio

Quanto agli altri provvedimenti, per i succhi di frutta, constatata la domanda in crescita di prodotti con ridotto contenuto di zuccheri, il nuovo testo normativo introduce la diversificazione in tre categorie: succo di frutta a tasso ridotto di zuccheri, succo di frutta da concentrato a tasso ridotto di zuccheri e succo di frutta concentrato a tasso ridotto di zuccheri. In base alla nuova norma è possibile apporre sull’etichetta la scritta “i succhi di frutta contengono solo zuccheri naturalmente presenti”.

La nuova dicitura, di fatto, serve a informare i consumatori circa la differenza tra succhi di frutta (che per definizione non possono contenere zuccheri aggiunti e hanno un contenuto di frutta che varia dal 20% al 50%) e nettari di frutta (contenuto minimo di frutta 50%, 25% se di frutti tropicali e 40% se di albicocca).

Nelle confetture, invece, sarà aumentato il contenuto minimo di frutta, che passa da 350 a 450 grammi per chilo nelle confetture e da 450 a 500 grammi per chilo nelle confetture extra.

Per quanto riguarda il latte disidratato, sarà permesso l’uso di trattamenti per la produzione di prodotti a base di latte disidratato senza lattosio mentre per il miele le nuove norme renderanno più chiara l’etichettatura dei paesi di origine per accrescere la trasparenza e combattere le frodi nel caso delle miscele. I paesi di origine saranno indicati in ordine decrescente, in base al peso, compresa la percentuale rappresentata da ciascun paese. Gli Stati membri potranno decidere che, per il miele immesso sul mercato dei rispettivi territori, sia consentito indicare solo la percentuale delle quattro quote maggiori, se costituiscono oltre il 50% della miscela.

Le tempistiche

Dopo il via libera definitivo, il regolamento sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea ed entrerà in vigore dopo venti giorni. Dopo due anni sarà applicabile in tutti gli stati membri.

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