I centri agroalimentari emiliano-romagnoli, riuniti in Rete, hanno partecipato alla missione organizzata da Regione Emilia-Romagna a Singapore, che si conclude oggi. Con sei milioni di abitanti, la città-stato offre opportunità per le filiere dell’ortofrutta del territorio. Già attivati contatti d’affari con aziende della grande distribuzione e della filiera ristorativa. Ora si guarda all’expo di Osaka 2025, con l’obiettivo di avviare rapporti con tutto Sud-est asiatico, dove cresce la domanda di cibo di qualità a prezzi accessibili.
Buoni i risultati
Risultati importanti e concreti per le filiere dell'ortofrutta del territorio emiliano-romagnolo sono quelli che provengono dalla missione d’affari a Singapore, guidata da Regione Emilia-Romagna, a cui hanno preso parte i rappresentanti di Emilia-Romagna Mercati – Rete d’imprese: Marco Marcatili, presidente del centro agroalimentare di Bologna (Caab), Marco Core, presidente del centro agroalimentare e logistica di Parma (Cal) e Gianni Indino, presidente dal centro agroalimentare di Rimini (Caar). A mancare nella delegazione della rete solo Alessandro Giunchi, amministratore unico del mercato ortofrutticolo di Cesena, costantemente aggiornato dai colleghi.
"Abbiamo costituito la rete nel 2021 per approdare insieme verso nuovi mercati, dandoci l'obiettivo specifico dell'internazionalizzazione delle filiere ortofrutticole del nostro territorio, al fine di promuovere le imprese che operano sulle nostre piattaforme, dalla produzione fino al commercio all'ingrosso di frutta e verdura. Quelli ottenuti a Singapore sono riscontri importanti che danno valore all'operazione e alla visione che ha ispirato la rete" afferma il presidente di Emilia-Romagna Mercati, Gianni Indino.
“Abbiamo incontrato le istituzioni della città e tutto il sistema Italia a Singapore a partire dai rappresentanti diplomatici e dalla camera di commercio italiana, fino agli esponenti della delegazione europea. Abbiamo sperimentato segnali concreti di apertura che danno fiducia”.
Buon apprezzamento dei prodotti
A sottolineare l’importanza dei rapporti commerciali avviati a Singapore è Marco Marcatili: "dobbiamo dire grazie a Regione Emilia-Romagna per aver organizzato una missione che per la filiera dell’ortofrutta si sta rivelando generativa di nuove possibilità. Negli incontri B2B, abbiamo attivato rapporti con una trentina di imprese della grande distribuzione e della ristorazione organizzata, per almeno due di esse - una catena della Gdo e un’azienda attiva nella fornitura della ristorazione - abbiamo ricevuto riscontri immediati dai rappresentanti delle imprese a cui abbiamo avuto occasione di far gustare i nostri prodotti".
"A Singapore si sono accorti che siamo in grado di fornire qualità dei prodotti e accessibilità dei prezzi. Ora faremo da ponte con le nostre imprese in Italia. L’assenza di dazi e l’apertura del mercato sono condizioni che favoriscono l’avvio di relazioni commerciali”.
Basti pensare che dal 2018 l’export agroalimentare europeo verso Singapore è cresciuto del 24%, finora però la parte dominante quanto a frutta e verdura l’hanno giocata le produzioni lavorate o surgelate, mentre il fresco ha coperto solamente un quarto delle esportazioni ortofrutticole. Limitandosi ai generi ortofrutticoli più esportati dall’Europa, si registrano 14,3 milioni di tonnellate l’anno di prodotti freschi (mele, kiwi, pomodori) contro 40,4 milioni di tonnellate di prodotti lavorati e/o surgelati (patate surgelate, succhi di frutta, confetture, salse).
“I numeri ci dicono che c’è spazio per crescere. Per novembre attendiamo la visita della camera di commercio Italiana a Singapore presso Caab, che accoglierà la delegazione, sarà un punto di partenza per i rapporti con le imprese del territorio emiliano-romagnolo” conferma Marcatili.
C'è spazio per l'ortofrutta emiliano-romagnola
La missione non è che un primo passo per le piattaforme dell’ortofrutta emiliano-romagnole, spiega Marco Core: “Lavoriamo per valorizzare il nostro prodotto, abbiamo davanti una città di quasi sei milioni di persone che cresce economicamente e che sempre più cerca una qualità elevata del cibo, una domanda a cui le produzioni ortofrutticole tradizionalmente maggioritarie nelle importazioni - malesi e australiane - non sono in grado di rispondere efficacemente".
"C’è spazio quindi per aumentare le quote di esportazione di frutta e verdura fresca dai nostri territori perché a Singapore c'è una parte crescente di popolazione alto spendente che cerca sia la qualità, sia l’immaginario del made in Italy. Già oggi frutta e verdura fresche sono immesse sul mercato a prezzi che ci lasciano ampi spazi di manovra per coprire i costi logistici".
E non è tutto. La rete mercati, infatti, guarda alla città di Singapore come al trampolino di lancio per un'area geografica più ampia e potenzialmente raggiungibile dalle produzioni italiane ed emiliano-romagnole: "Singapore è strategica perché apre al Sud-est asiatico, dalla Malesia alle Filippine e alla Thailandia, mercati in grande espansione in cui proporre le nostre eccellenze” conclude Gianni Indino, presidente della Rete Mercati Emilia-Romagna.
Fonte: Rete Mercati Emilia-Romagna