13 aprile 2021

Ernesto Fornari: “L’innovazione che vorrei. E che facciamo”

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Ernesto Fornari, direttore generale di Apofruit, fa per myfruit.it l'analisi su un 2020 capace di rivoluzionare le dinamiche (e i canali) di acquisto e, di conseguenza il modo di produrre ortofrutta in Italia. “Il nostro 2020 è stato influenzato da andamenti climatici e Covid – inizia – Non sempre in modo negativo. Penso alle fragole: per la prima volta, grazie alla produzione di Scanzano Jonico (Matera), circa 60-70mila quintali, e a quella della Coop Sole di Parete (Caserta) oggi rappresentiamo circa il 20% della produzione italiana. Inoltre, con l’acquisizione della Piraccini Secondo e il marchio Solarelli continuiamo a crescere sul canale del normal trade, con alto di gamma e marchi premium. E nel 2020, in conseguenza alla pandemia e alla mancanza di prodotto spagnolo, il canale del normal trade è riuscito valorizzare la fragola meglio della Gdo“.

Per quanto riguarda la campagna estiva, è stata decisamente danneggiata dall’andamento meteo: le gelate di fine marzo/primi di aprile hanno praticamente azzerato la produzione di albicocche, ciliegie e pesche (fino all'80/90% in meno di prodotto). “Un crollo produttivo che rende difficile commentare l’annata – dice Fornari – Di certo, la mancanza di prodotto ci ha costretti a concentrare le forniture sul mercato italiano che ha valorizzato al meglio le nostre produzioni”.

Fresco e il freschissimo alla prova del Covid

“Sicuramente – continua il direttore generale di Apofruit – il prodotto confezionato è stato preferito allo sfuso, perché considerato più sicuro. Ma, a parte il fermo di marzo, l’attenzione agli imballaggi green non è mai cessata. Noi stiamo cambiando le macchine confezionatrici per l'utilizzo di cartone e materiale compostabile con un impatto notevole dell'imballaggio e delle linee di confezionamento. A parte la ricerca di imballaggi sostenibili, altri trend che abbiamo potuto verificare sono la crescente attenzione al localismo e al sapore. Per quest’ultimo aspetto stiamo lavorando investendo in primo luogo sull’innovazione varietale“.

Così si combattono le crisi di mercato

E proprio a proposito di innovazione Fornari osserva: “Noi lavoriamo investendo. E siamo impegnati su due fronti: fare innovazione e aiutare i produttori a innovare. Per questo ci siamo impegnati per dare ai nostri soci gli strumenti, le risorse e le garanzie necessarie (vedi il sostegno ai produttori, attraverso forme di finanziamento quali l’Ocm e i Psr per sviluppare sia l’innovazione varietale, sia investimenti per la protezione delle produzioni e il miglioramento della qualità, ndr). Penso al mercato delle pesche gialle che sta cambiando drasticamente. Ma cambia oggi, non tra 10 anni. Bisogna intervenire subito e investire sulle novità vegetali. Se restiamo fermi saremo schiacciati.

Cosa significa innovare

“In questo particolare momento storico – aggiunge Fornari – l’innovazione deve partire da un’eccellente qualificazione dell’offerta che sia in grado di dare la giusta retribuzione ai produttori e vincere la competizione sui mercati globali. Le novità produttive multiple a disposizione di Apofruit e in esclusiva ai propri soci produttori daranno un impulso importante alla superficie coltivata del gruppo che in cinque anni aumenterà del 20% circa. Il valore dei prodotti di altissima gamma avrà ricadute importanti su tutta la compagine sociale. Le strategie di Apofruit saranno sempre incentrate sui tre grandi pilastri della nostra offerta: politica di marca, biologico e produzione integrata di alta qualità e proprio all’interno di questi tre pilastri si collocheranno le varietà innovative di cui disponiamo: dal kiwi giallo Zespri al kiwi verde Divo e al kiwi rosso HFR 18; dalla pera Fred alle nuove arance bionde Lanelate e Fukumoto, oltre al clementino tardivo Tango. Per l’uva da tavola, poi, prosegue lo sviluppo delle varietà senza semi in partnership con quattro costitutori. Per le produzioni estive Apofruit propone di investire sulle ciliegie di qualità in coltivazione protetta, le albicocche tardive (disponibili da fine giugno in poi), le nettarine platicarpe bianche Ondine e il kaki Maxim. Per fragole e piccoli frutti l’innovazione e lo sviluppo si concentrerà su fragole Sabrosa e Rossetta, sul mirtillo Fall Creek e sul lampone Adelita“.

Produzione tra crisi degli ipermercati e crescita del discount

In Italia la pandemia da Covid ha ulteriormente aiutato la crescita dei discount, sostenuta da un’offerta più conveniente, più veloce e un minor assortimento. “I supermercati dovranno differenziarsi – conclude Ernesto Fornari – mentre gli ipermercati sono quelli che più hanno sofferto durante la pandemia; noi abbiamo 42 isole Almaverde Bio, 35 delle quali dentro ipermercati, e anche questo format ne ha risentito, come gli ipermercati. Fortunatamente però, questo decremento è  stato bilanciato dalla crescita del biologico negli altri canali“.

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