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20 settembre 2024

G7 Agricoltura: gli eventi Cia e le proposte FederBio

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Anche le confederazioni e associazioni di categoria saranno presenti al G7 Agricoltura di Siracusa e al contestuale Divinazione Expo 24, in programma dal 21 al 29 settembre, per presentare le eccellenze del made in Italy, condividere idee, progetti e obiettivi. 

Cia: "Riportare gli agricoltori al centro dell'attenzione"

“Un’occasione straordinaria per mostrare al mondo il bello e il buono dell’Italia e riportare gli agricoltori al centro dell’attenzione internazionale, con l’obiettivo di valorizzare la qualità e la sostenibilità delle nostre produzioni tramite una vetrina globale unica, ma soprattutto di fare squadra con le organizzazioni e i governi per affrontare le grandi sfide del settore, dai cambiamenti climatici al giusto reddito per i produttori al diritto al cibo per tutti”, commenta il presidente nazionale di Cia-Agricoltori italiani, Cristiano Fini. 

La confederazione sarà in prima linea tra gli impegni con le istituzioni e un ricco programma di eventi e degustazioni nel grande spazio espositivo dedicato a Riva Nazario Sauro.

Gli appuntamenti di Cia

Dopo la visita inaugurale della premier Giorgia Meloni, sabato 21 settembre, spazio agli incontri del Masaf con le rappresentanze del mondo agricolo: il presidente Cristiano Fini interverrà all’evento, domenica 22 settembre al Teatro comunale di Siracusa, alle ore 10, nella prima sessione Difendere e valorizzare la filiera agricola; mentre lunedì 23 settembre, il direttore nazionale di Cia Maurizio Scaccia si confronterà su Una strategia nazionale agricola per le aree interne, al Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights, alle ore 10.30.

Giovedì 26 settembre, invece, il presidente Fini parteciperà ai lavori del G7 delle Organizzazioni agricole, all’Ortea Palace Hotel alle ore 9.30, e poi sarà ospite del Forum per l’Africa al Teatro comunale alle ore 15. 

Venerdì 27 settembre, infine, Stefano Francia del comitato esecutivo nazionale Cia sarà al convegno a cura di Federunacoma, Territori sconfinati, piccoli poderi e orti urbani: tutte le tecnologie per macro e micro agricolture, alla sala Borsellino del Municipio di Ortigia, Palazzo del Vermexio, alle ore 10.

Oltre 1.000 metri quadrati a Riva Nazario Sauro insieme a Italia Olivicola. Al centro dello spazio espositivo ci sarà l’immenso patrimonio agroalimentare made in Italy portato a Ortigia dalle aziende associate, protagoniste di una mostra-mercato tutta dedicata alle eccellenze del territorio. 

Accanto, un fitto calendario di degustazioni, tutti i giorni nell’area tasting dalle ore 12 alle 14 e dalle 17 alle 21. Previsti anche talk e approfondimenti nell’area meeting. Si alterneranno infatti, dal 21 al 29 settembre, workshop  su Innovazione e Agricoltura: la rivoluzione digitale con Cia WorkSpace e XFarm, seminari del Caa-Cia, convegni di Italia Olivicola su Dop, Igp e coltivazione biologica dell’olio evo italiano, incontri di Cia Sicilia su emergenze e prospettive dell’agricoltura regionale.

Le priorità strategiche per Federbio 

In occasione della Giornata europea del biologico, FederBio, che da anni si fa portavoce delle esigenze dell'agricoltura sostenibile, ponendo l’attenzione sui temi dell’agroecologia e del biologico, rilancia alcune priorità strategiche in vista del prossimo G7 Agricoltura. 

Cinque i punti evidenziati per richiamare l'attenzione dei leader internazionali sulla necessità ed urgenza di adottare politiche sostenibili che promuovano la transizione verso un'agricoltura resiliente basata su pratiche che tutelino l’ambiente, garantendo la sicurezza alimentare per le generazioni future.

Sfide epocali, quali l'emergenza climatica e la perdita di biodiversità, richiedono un ripensamento profondo del modello produttivo. La transizione verso pratiche agricole sostenibili, rigenerative, resilienti, rispettose delle persone e degli ecosistemi non è dunque più rinviabile – sottolinea Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio - Occorre attivarsi urgentemente, in modo globale e coordinato, considerando che l’impatto negativo delle pratiche intensive su ambiente, clima ed economia è ormai evidente a tutti”.

Il primo punto delle proposte di FederBio riguarda il superamento del modello agricolo intensivo, che non solo ha creato seri danni ad ambiente e biodiversità, contribuendo ad aggravare l’emergenza climatica, ma ha anche dimostrato di essere insostenibile in termini economici, sociali e di reddito per gli agricoltori, aumentando così la crisi del settore.

Il secondo elemento  riguarda la valorizzazione del ruolo dell'agricoltura biologica come il metodo più avanzato e diffuso di applicazione dei principi dell'agroecologia, come sancito dalla Carta di Bergamo. I dati Ifoam-Fibl 2022 confermano il successo globale del biologico, che conta oltre 4,5 milioni di operatori in 188 Paesi, con un incremento in un anno di circa il 27% delle superfici e del 25,6% dei produttori. 

Grazie al suo approccio ecosistemico, il biologico ha accumulato un patrimonio di conoscenze utili per trasferire innovazione anche al resto dell’agricoltura, in particolare per curare la fertilità del suolo, come strumento di contrasto ai cambiamenti climatici,  e ridurre l’uso della chimica di sintesi che è tra le cause principali di perdita di biodiversità.

Il terzo punto di rilevanza strategica per FederBio è la necessità di mettere al centro dei sistemi agricoli e alimentari i produttori, i cittadini e le comunità locali per favorire una sempre migliore conoscenza reciproca

Questo passaggio è essenziale, sia per trasferire con chiarezza il valore di una produzione consapevole basata sul giusto prezzo per gli agricoltori e sull’accesso a un buon cibo per tutti, che per determinare una sostenibilità, non solo ambientale, ma anche economica e sociale, alla base del principio di sovranità alimentare.

Il quarto punto riguarda il sostegno a ricerca e innovazione, attraverso la diffusione delle nuove tecnologie digitali, del biocontrollo e puntando a investire su strategie differenziate, coerenti con le diversità dei metodi di produzione, che per il biologico significa adottare un approccio olistico, fondato sulla resilienza dei sistemi agroecologici piuttosto che su quella della singola pianta, come avviene nel caso delle Ngt. 

Infine, tra i punti fondamentali FederBio pone la questione dei consumi. Per modificare il metodo di produzione, occorre cambiare anche il modello di consumo, sensibilizzando i cittadini con investimenti in campagne di comunicazione sulle ricadute positive del biologico per la salute delle persone e dell’ambiente e sulla necessità di adottare stili di vita più sostenibili. 

Ciò significa anche scegliere un’alimentazione a base di cibo bio, con un ridotto apporto di carne, attenta alla stagionalità, alla prossimità di produzione e alla riduzione dello spreco alimentare. 

Gli impatti della crisi climatica associati alle emergenze geopolitiche stanno avendo serie ripercussioni anche nel settore agricolo e sui consumi – conclude Mammuccini- Il messaggio che vogliamo trasferire al G7 Agricoltura è che la transizione agroecologica è ormai una necessità, che consente di rispondere in modo efficace alle crisi ambientali, economiche e sociali".

"Il biologico dimostra come sostenibilità e produttività possano andare di pari passo, offrendo agli agricoltori redditi più stabili, creando occupazione nelle aree rurali e rafforzando la resilienza delle comunità locali”.


Fonte: Cia - FederBio

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