15 gennaio 2022

Gdo: il “pagellone” incorona Esselunga

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E' stata pubblicata ieri la prima edizione de “Il pagellone della Gdo“, elaborato da Alimentando.info sulle principali insegne della distribuzione italiana, che designa prima della classe Esselunga.

L'analisi – firmata da Angelo Frigerio, Luigi Rubinelli e Federico Robbe – ha preso in considerazione non solo gli elementi economici come le vendite, la redditività per metro quadro e il numero delle aperture nel corso del 2021 ma anche la crescita della quota di mercato, lo sviluppo dei format e delle Mdd (le marche del distributore), l’approccio alla sostenibilità, i servizi al cliente, sia online che offline.

Esselunga, Lidl e Conad sul podio

Esselunga svetta nella classifica della principali catene della Grande distribuzione organizzata di Italia, ma conquista anche il podio nelle categorie “sviluppo del format”, “marca del distributore” e “servizi al cliente”. Sul podio generale anche Lidl e Conad (prima per crescita) mentre Coop si afferma per la sostenibilità.
Questo il pagellone: Esselunga 8+, Lidl 7+, Conad 6/7, Selex 6/7, VéGé 6/7, Aspiag Service 6/7, Crai 6/7, MD 6,5, Coop 6+, Agorà Network 6+, Eurospin 6, D.it 6= e Carrefour 5+.

La prima classificata raccoglie il giudizio più alto del pagellone: 8+. Secondo Luigi Rubinelli, infatti, è “l’azienda alla quale tutti i retailer della Gdo si ispirano per fare raffronti, anche quando è criticata aspramente per le sue strategie“.

Il commento di Angelo Frigerio: “La sua redditività per metro quadro è inarrivabile e non si discute. L’ultima mossa della catena fondata da Bernardo Caprotti, quella del Carovita per intenderci, però non è piaciuta a molti. Sicuramente una geniale iniziativa di marketing. Ma che stonava un po’ nel clima generale. I prezzi purtroppo dovranno aumentare. Perché la coperta è corta e non si può certo trasferire alla sola industria gli spaventosi incrementi dei prezzi di utilities e materie prime“.

Conad è leader di mercato con una quota del 15% nel 2021 (era il 10,3% nel 2011). La crescita è dovuta ai molti sforzi fatti
nello sviluppo del format del supermercato, canale in cui registra una quota del 23,57% ed è prima in classifica.

Intanto, Frigerio osserva: “La futura presidenza di Confcommercio potrebbe rappresentare inoltre il trampolino di lancio per l’ingresso in politica di Francesco Pugliese. E perché no? C’è poi la questione Carrefour in Filiera Italia, a cui partecipa anche Conad. Che ci fa un grande player francese in una compagine che vuole far crescere il Made in Italy nel mondo?“.

Da parte sua Lidl raccoglie ottimi voti su tutti i fronti, in particolare per lo sviluppo dei format, che, secondo Alimentando, fa dell'insegna un supermercato/discount con una propria fisionomia. Scrive Rubinelli: “Dal 1992 è stata una sequela di successi con diversi cambiamenti per i 680 supermercati. Difficile descriverli tutti, basta ricordare com’è fatta l’attuale gerenza: un presidente, italiano, più amministratori delegati (italiani) che rispondono al presidente a seconda delle loro aree di competenza, 10 direzioni regionali che hanno la responsabilità operativa dei punti vendita e delle 11 relative piattaforme logistiche“.

Mentre per Frigerio, “se dovessimo assegnare un Oscar alla miglior iniziativa di marketing delle insegne lo dovremmo dare a Lidl. Nel 2015 siglò un accordo (prorogato fino al 2022) con la Federazione nazionale gioco calcio come Premium Partner degli azzurri. Un bel gol…“.

Sul fronte dello sviluppo del format, spiccano anche la performance dei discount MD e Lidl, mentre nella private label viene premiato il grande lavoro del Gruppo VéGé, in attesa di vedere come si comporterà il Gastronauta.

Per quanto riguarda Coop, la campagna di comunicazione ‘Può una buona spesa cambiare il mondo?’, iniziata tre anni fa, incentrata sulla sostenibilità della spesa e dei prodotti a marchio è stata tra le più credibili della Gdo e anche le ultime
fasi dimostrano la bontà della strategia che però si fa fatica a leggere bene nei prodotti e nei lineari di vendita.

Scrive Alimentando.info: “L’aspetto solidaristico, di tutela dell’occupazione e del territorio incide nei bilanci. Anche il cliente è cambiato. Occorre farsene una ragione… Ma la struttura è forte, pur con le sue complessità. E Maura Latini che viene dalla gavetta – ha esordito come cassiera scalando poi i gradini fino ad arrivare alla dirigenza – insieme a Marco Pedroni possono dare una svolta“.

Gli ultimi della classe

Ci sono anche gruppi che, nelle diverse classifiche, non brillano: su tutti Carrefour ed Eurospin, che, insieme a D.it (con le insegne Sigma e Sisa), occupano le ultime tre posizioni della classifica generale. La catena francese sconta le difficoltà del format ipermercati. Il discount veronese, invece, nonostante risultati economici di tutto rispetto, non risulta particolarmente attento a un tema strategico come la sostenibilità e non valorizza adeguatamente la marca del distributore.

Per leggere nel dettaglio i voti e i commenti di Luigi Rubinelli e Angelo Frigerio, vi consigliamo di seguire il link

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