Coworking Bestack

18 aprile 2023

Greenwashing, l’Ue ci mette una toppa

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Green. Eco-friendly. Di origine naturale. Amica della Terra. Cruelty free. All natural. Sono solo alcuni esempi delle 230 e più etichette ambientali che oggi si possono trovare su prodotti venduti nell'Unione europea.

Lucia Pellegrini, project manager di Bestack, dalle pagine della newsletter settimanale del Consorzio, scrive questa volta di greenwashing, l'ingannevole strategia di marketing utilizzata per mascherare le merci sotto una falsa patina di neutralità climatica.

Informazioni vaghe, fuorvianti o prive di fondamento

Secondo le stime diffuse dalla Commissione europea, circa il 53% delle dichiarazioni ambientali fatte dalle aziende contiene informazioni “vaghe, fuorvianti o prive di fondamento”, mentre il 40% è “completamente privo di fondamento”. La metà di tutte le etichette green offre una verifica debole o inesistente.
Il greenwashing è dilagante in tutto il vecchio continente, poiché una pletora di etichette, marchi e denominazioni confonde i consumatori e offusca il confine tra il sostenibile e l’inquinante.

Siamo tutti d’accordo che il cittadino medio non può conoscere ogni regolamentazione di etichettatura, conoscerne i criteri e valutare, perciò si è resa necessaria un’azione concreta da parte dell’Unione europea. La Commissione europea ha presentato una serie di nuove regole che obbligherà le aziende a sostenere i loro slogan green con prove scientifiche.

“Vogliamo, prima di tutto, che i consumatori ricevano informazioni affidabili, coerenti e verificabili – ha dichiarato Virginijus Sinkevičius, commissario europeo per l'Ambiente – Vogliamo etichette ambientali più trasparenti e, ovviamente, più facili da capire”.

Etichette garantite

La nuova legge, denominata Green Claims Directive, non creerà un'etichetta unificata a livello europeo né vieterà quelle esistenti. Invece, armonizzerà i requisiti che si applicano alle centinaia di etichette ambientali attualmente sul mercato.
Garantire che le etichette e le dichiarazioni ambientali siano credibili e affidabili consentirà ai consumatori di prendere decisioni di acquisto più informate. E potenzierà la competitività delle imprese che si stanno adoperando per aumentare la sostenibilità ambientale dei propri prodotti e attività.

Per garantire che i consumatori ricevano informazioni ambientali affidabili, comparabili e verificabili sui prodotti, la proposta include: criteri chiari su come le aziende dovrebbero dimostrare le proprie dichiarazioni ed etichette ambientali; requisiti per la verifica di tali dichiarazioni ed etichette da parte di un verificatore indipendente e accreditato; nuove regole sulla governance dei sistemi di etichettatura ambientale per garantire che siano solidi, trasparenti e affidabili

Qualche esempio? La legislazione proposta entrerà ora nei negoziati tra gli Stati membri e il Parlamento europeo prima di entrare in vigore.

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