In questo momento di cambio di stagione, il passaggio dalla frutta invernale a quella estiva domina la scena ed anche i pensieri degli operatori. Arrivano al capolinea le produzioni italiane di mele, pere, kiwi ed arance e, dopo quelle di fragole e ciliegie già in corso, è iniziata la stagione italiana di pesche, nettarine, albicocche, meloni ed angurie. Da non dimenticare la prima uva sotto i tunnel dalla Sicilia. La partenza delle produzioni di stagione mobilita gli aderenti alle organizzazioni di produttori come quelli di Coldiretti che si danno da fare per controllare di quale attenzione godono i prodotti italiani da parte dei dettaglianti. Avendo trovato proprio in questo inizio di stagione tanta frutta proveniente dalla Spagna e da altri paesi più precoci, hanno cercato di mettere sull'attenti i buyers della GDO: i risultati di questi sopralluoghi saranno pubblicati per dare più informazioni ai consumatori che volessero prediligere le produzioni nazionali. Un'altra organizzazione, Fedagri, si concentra sui controlli fitosanitari e punta il dito sopratutto sulle nuove malattie delle piante che sempre più spesso vengono importate con il materiale genetico delle piante stesse. Come esempio viene citato il kiwi, che in questo momento soffre enormemente.
Prezzi: Il CTUC, Centro Tutela Utenti e Consumatori di Bolzano, ha pubblicato un'indagine che mette sotto la lente d'ingrandimento i prezzi medi di GDO, discount e mercatini rionali, rilevando che se il kiwi al discount costa mediamente €1,22, nel mercatino arriva a €3,08. Nel complesso, lo stesso paniere di verdure pagato €20,52 al discount, in via Rovigo si porta a casa per €33,23 e in piazza Erbe €31,53, mentre € 13,61 di frutta del discount aumentano fino a €22,58 scegliendo la bancarella di via Rovigo, in piazza Erbe invece a €20,29.
Per consolarci leggiamo sui media on line ticinesi che anche in Svizzera i produttori ortofrutticoli vivono ore d'angoscia perchè si profila per loro il pericolo di dover competere, senza protezioni doganali, con i prodotti dell'Unione Europea visto che sono in arrivo i colloqui che mirano ad un interscambio più libero fra il loro paese ed il resto dell'Europa.
Come ultima nota è da segnalare il continuo interesse della stampa per tutti i risvolti delle azioni penali contro la mafia meridionale che contribuisce a far lievitare i prezzi di pomodorini e quant'altro, manipolando la filiera dal produttore al consumatore. La malavita approfitta da sempre della massa di trasporti che interessano i prodotti ortofrutticoli freschi e sfruttano queste correnti anche per la distribuzione capillare di droghe e, in tempi passati, anche di armi. Ma da qui a dire che potrebbero essere la causa di prezzi quadruplicati al supermercato c’è una notevole differenza. Non si possono che auspicare indagini approfondite e condanne esemplari. I risultati potranno servire a tutto il comparto italiano per eliminare o almeno neutralizzare i promotori di tali traffici illeciti. Confagricoltura, CIA, Coldiretti come anche Fruitimprese e FEDAGRO potrebbero attivarsi maggiormente in questo senso.