26 maggio 2023

Il Mercato di Palermo blocca l’aumento dei canoni

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Se in tante città italiane i grossisti sono saliti sulle barricate per l'aggiornamento dei canoni a Palermo l'amministrazione frena gli aumenti per gli operatori del mercato all'ingrosso. Sono stati evitati gli aumenti per il 2023 e il 2024. Se ne riparlerà nel 2025 con un aumento del 6%. Il consigliere comunale e presidente della VI commissione Ottavio Zacco, sempre attivo sul tema, dichiara che l'aumento:” Avrebbe generato aumenti del 200% non sostenibili dai concessionari dei mercati generali. È stata una scelta sensata del sindaco Lagalla e dell’assessore Forzinetti, in sinergia con la VI commissione consiliare, quella di assumersi la responsabilità di presentare una nuova delibera a salvaguardia degli operatori dei mercati generali“.

In altri mercati aumenti dei canoni al 15%

In città come Torino e Firenze gli aumenti dei canoni di concessione superano il 10 per arrivare al 15%. Con l'inflazione – che rende più pesanti gli aggiornamenti – e il rincaro stellare dell'energia, in alcuni casi le bollette sono di diverse migliaia di euro, i grossisti hanno chiesto una tregua. Valentino Di Pisa, presidente nazionale di Fedagro, nei mesi scorsi ha scritto al presidente di Italmercati Fabio Massimo Pallottini: “In certi siti non c’è alcuno sgravio, anzi sono previsti aumenti”.  La geopolitica degli aumenti non è omogenea come ha sottolineato Di Pisa: “In alcuni mercati gli enti gestori si sono prontamente attivati con misure a sostegno degli operatori e degli acquirenti, ad esempio non applicando l’adeguamento Istat ai canoni di concessione/locazione, né alcun aumento sulle tariffe di servizi e di ingresso alle strutture”.

Il presidente dei grossisti Argano: “Un passo importante per la sostenibilità”

A Palermo nei giorni scorsi si è rinunciato per i magazzini al passaggio  da 14,16 euro al metro quadrato a 27 euro. Senza dimenticare il blocco degli aumenti per il carico e scarico merci e per le aree esterne. Soddisfatti i grossisti: “È stato compiuto un altro passo importante per dare sostenibilità all'attività dei mercati generali e ci fa piacere che il risultato sia stato raggiunto con il metodo della condivisione e della trasparenza che può solo portare benefici alle categorie.il dialogo continuo instaurato da alcuni mesi con l'assessore Forzinetti e con la sesta commissione presieduta dal presidente Ottavio Zacco che segue già da anni i mercati è stato recepito correttamente dal Consiglio comunale e produrrà sinergie che permetteranno nel prossimo futuro agli operatori di dare continuità al buon lavoro di questi mesi”. Questa la posizione del presidente  dell’associazione Fedagro, Alberto Argano.

Il sindaco: salvati dal collasso economico

“Abbiamo salvato i mercati generali del comune di Palermo da aumenti insostenibili che avrebbero rischiato il collasso degli operatori mandando in mezzo la strada centinaia di operatori. Abbiamo ottemperato al regolamento sui mercati e soprattutto all'obbligo di legge sui servizi a domanda individuale che prevede un tasso di copertura di tutti i servizi a domanda comunali, non inferiore al 36%. Questa è la seconda delibera, dopo quella sugli aumenti dei diritti di istruttoria approvata lo scorso anno, ad essere stravolta dall'area sviluppo economico”. Ricordiamo infatti che erano previste tariffe per i diritti di istruttoria superiori in diversi casi ad 800 euro, mentre per i mercati generali gli aumenti erano superiori al 100% già da quest'anno, per il quale ricordiamo che non è previsto alcun aumento”. Questo il messaggio del sindaco Roberto Lagalla con l'assessore alle attività produttive Giuliano Forzinetti. 

Con il Pnrr in arrivo 10 milioni

Questo per l'ordinario, ma si pensa anche al futuro grazie ai fondi europei: “Siamo riusciti ad aggiudicarci un finanziamento del Pnrr di 10 milioni che riqualificherà l'intera area del mercato ortofrutticolo con servizi anche per i cittadini”. Si tratta di “provvedimenti condivisi ed apprezzati dalla categoria, che hanno visto lavorare in modo serrato gli uffici e la commissione imputando costi e ricavi corretti, oltre ad alcune economie che siamo riusciti a recuperare, garantendo provvedimenti coerenti con il piano di riequilibrio, gli obblighi normativi e sostenibili economicamente rispetto alle proposte redatte dalla precedente amministrazione”.

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