Economia e costi

03 marzo 2025

Istat, il valore aggiunto in agricoltura cresce del 2%

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Buone nuove dall’Istat. Agricoltura, silvicoltura e pesca, secondo i dati riferiti al 2024, registrano un aumento in volume del valore aggiunto pari al 2 per cento. Confrontando i dati del primario con quelli degli altri settori, si tratta della migliore performance.

Il valore aggiunto cresce infatti dell’1,2% nelle costruzioni e dello 0,6% nelle attività dei servizi. Mentre si rileva una contrazione dello 0,1% nell’industria in senso stretto.

Pil in aumento (+0,7)

Secondo l’Istat, nel 2024 l’economia italiana ha registrato una crescita del Pil (prodotto interno lordo) in volume dello 0,7% rispetto 2023. Nel 2024 il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a poco meno di 2,2 milioni di euro correnti, con un aumento del 2,9% rispetto all’anno precedente.

Lo sviluppo è stato stimolato sia da un contributo positivo della domanda nazionale al netto delle scorte (+0,5%), sia della domanda estera netta (+0,4%), mentre è stato lievemente negativo il contributo della variazione delle scorte (-0,1%). Dal lato dell’offerta di beni e servizi, il valore aggiunto ha segnato crescite in agricoltura (+2%), nei servizi (+0,6%) e, in misura inferiore, nel complesso dell’industria (+0,2%).

Agricoltura: cresce l’occupazione, ma non il reddito

Altre buone notizie arrivano sul fronte dell'occupazione. Nel 2024 le unità di lavoro (Ula) sono aumentate del 2,2%, a sintesi di una crescita del 2,3% delle Ula dipendenti e dell’1,8% delle Ula indipendenti. L’aumento ha riguardato tutti i settori: +0,7% nell’agricoltura, silvicoltura e pesca, +0,7% nell’industria in senso stretto, +2,6% nelle costruzioni e +2,5% nei servizi.

In controtendenza, invece, i redditi agricoli. Le retribuzioni lorde per unità di lavoro hanno registrato un incremento del 2,9% nel totale dell’economia; nel dettaglio, si registrano incrementi del 3,5% per l’industria in senso stretto, del 4% per le costruzioni e del 2,8% nei servizi. Ma per il settore agricolo il segno cambia: l'istat rileva infatti una diminuzione del 2,2 per cento. 

Il commento del ministro Lollobrigida

“Quanto diffuso dall’Istat certifica il ruolo centrale dell’agricoltura - ha commentato il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida - Un segnale chiaro della vitalità e della forza ritrovata di un comparto strategico”. 

“Il Governo Meloni ha sempre creduto nella centralità del settore agricolo e lo ha dimostrato con fatti concreti - ha aggiunto - In questi anni abbiamo stanziato oltre 11 miliardi per sostenere il comparto, investendo in innovazione, competitività e difesa delle nostre eccellenze. Un impegno senza precedenti che conferma quanto l’agricoltura sia centrale per il futuro dell’Italia. Continueremo a lavorare affinché gli agricoltori possano avere strumenti sempre più efficaci per affrontare le sfide globali, difendere la qualità dei nostri prodotti e affermare la leadership del made in Italy nel mondo. Il nostro obiettivo è rendere il settore ancora più forte, sostenibile e capace di attrarre nuove generazioni”.

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