Si chiama Italian grape village e intende cambiare le regole della comunicazione dei valori e delle qualità dell'uva da tavola al consumatore.
L'ha annunciato alla Luv Fiera di Bari il presidente della Commissione uva da tavola (Cut), Massimiliano Del Core.
"Si tratta di un format fresco e fruibile, dimensionabile in base alle necessità e adattabile all'indoor e all'outdoor. Facile da allestire e personalizzabile, permetterà alle aziende di comunicare, valorizzare e promuovere l'uva da tavola italiana". Uno strumento di promozione territoriale e propulsione all'export.
"Dobbiamo provare a declinare il valore dell'uva non solo all'interno delle occasioni di settore, nei canali consuetudinali, ma direttamente al decisore d'acquisto, il consumatore, in momenti che con l'ortofrutta, e con l'uva da tavola in particolare, non hanno nulla a che vedere ma possono rappresentare momenti di cross selling", ha detto a myfruit.it Del Core.
Ma non si tratta solo di posizionare il prodotto in occasioni che non c'entrano direttamente con l'uva. "Pensiamo a momenti che aggregano target giovani, attenti al wellness e allo sport, ma anche alle passioni, per un cliente motivato e appassionato dall'entertainment", ha aggiunto Del Core.
Il village, quindi, potrà adattarsi a differenti appuntamenti e luoghi di ritrovo, dalla Milan Game Week al Moto Gp di motociclismo in Gran Bretagna, dal Giffoni Film Festival al Rimini Wellness fino al Cheese Festival a Berna, in Svizzera, comunicando i valori dell'uva italiana e favorendo uno sviluppo del consumo con ricadute valide per tutti.
"In definitiva - ha concluso Del Core - se l'uva fa bene alla cosmesi (pensiamo a una nota azienda francese di creme per la cura della pelle a base di prodotti derivati dall'uva, ndr) - figuriamoci quanto può portare valore a chi la produce".