01 marzo 2016

Le verdure ancestrali. Un mondo di colori e biodiversità

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Ci siamo dimenticati le verdure. No, non nel forno. Mi riferisco a tutti quei meravigliosi e colorati doni che ci offre la terra e al giorno d'oggi ci siamo completamente scordati. Eppure in passato erano sempre presenti nei campi e sulle tavole. Zucchine gialle, carote viola, pomodori neriverdi gialli, o ancora, ad esempio, i broccoli arancioni. È difficile incontrarli sui banchi dei fruttivendoli e quando capita il pensiero di molti corre subito a qualcosa di geneticamente modificato. Ma non è così.

Basti riflettere sul nome pomo d'oro, per capire quanto sia naturale trovarsi di fronte a un datterino giallo. E le carote viola? Bellissime, dolcissime e cadute nel dimenticatoio per colpa dei contadini olandesi. Nel 1700, infatti, in Olanda regnava la dinastia degli Orange e in onore della regina chi lavorava nei campi ha deciso di selezionare e coltivare solo la varietà arancio.

Anche le zucchine non sono solo verdi e lunghe, ma anche gialle e tonde. I broccoli non sono solo verdi o bianchi, ma anche viola e arancio. E la lista sarebbe molto lunga…mai sentito parlare, ad esempio, della pastinaca?

In Francia alcuni prodotti ancestrali popolano da tempo le bancarelle di frutta e verdura. Soprattutto i pomodori sono acquistabili in diversi colorazioni e si trovano persino al supermercato. In Italia sta nascendo un certo interesse verso queste varietà da riscoprire. Sono ancora pochi, ma da qualche fruttivendolo avanguardista si possono acquistare i prodotti del passato.

E c'è chi ha deciso di dedicare i propri campi alla coltivazione delle verdure ancestrali, come Fabiano Busdraghi, giovane proprietario dell'agriturismo Poggio Diavolino a Suvereto, in provincia di Livorno. E a breve, per chi vuole approfondire, è in uscita anche un libro dal titolo “Verdure antiche dimenticate”, scritto da Keda Black, interamente dedicato a questo curioso e affascinante argomento.

Credit foto: www.gustosano.eu

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