Dopo anni di instabilità, causati dalla pandemia da Covid-19 e dall’inizio della guerra Russo-Ucraina, il mercato alimentare sta ora attraversando l’era del “New Normal”, una situazione in cui certi particolari e avversi fattori macroeconomici sembrano lontani dalla nostra quotidianità.
Nel 2020 e 2021 molti consumatori avevano modificato le proprie abitudini di acquisto, privilegiando la prossimità dei punti di vendita. Questo ha portato a una crescita significativa dei piccoli negozi (+26,9%), seguiti dai supermercati (+12,9%) e dai discount (+7,9%).
A partire da fine 2022 i comportamenti di acquisto sono cambiati, di nuovo, colpa dell’avvento inflazionistico, con l’obiettivo di risparmiare sulla spesa: i consumatori privilegiano i formati più piccoli e optano per prodotti meno costosi. Inoltre, richiedono ora una maggiore varietà nell’assortimento, con nuove linee di prodotti, come quelli senza glutine, vegani, proteici e così di seguito.
I cambiamenti sono stati dettati da condizioni di mercato altalenanti e ogni anno diverse. Ma, se la risposta dei consumatori dipende dalle condizioni macroeconomiche nelle quali vivono, esistono anche centinaia di fattori esogeni che influenzano le decisioni di acquisto.
Ed è sempre più complicato intuire, sapere in anticipo, come i consumatori faranno la spesa in virtù di tutte queste variabili potenzialmente ogni giorno diverse.
Un post di Giulio Martinacci, founder di Tuidi, su Econopoly rimarca l'importanza strategica di sapere intercettare e anticipare i cambiamenti improvvisi nelle scelte dei consumatori. Qualcosa da appuntarsi c'è anche per il nostro settore.
L’avvento dell’Intelligenza artificiale: l’importanza dei dati
Cosa dobbiamo aspettarci dal mercato in questo panorama in continua evoluzione? Grazie all’avvento delle tecnologie, la Gdo ha la possibilità di prevedere con maggiore precisione le fluttuazioni della domanda di prodotti affinché possa organizzare la propria offerta al pubblico in modo migliore. Lo strumento per eccellenza per realizzare ciò, è senza ombra di dubbio l’Intelligenza artificiale (IA).
Tramite l'Intelligenza artificiale, la raccolta e analisi di questi, permette di apprendere in tempo reale le differenti esigenze dei clienti, che sono in continua evoluzione. In particolare, è in grado di analizzare tutte quelle variabili esterne (quali festività, eventi atmosferici, eventi di natura nazionale e locale) che possono anch’essi determinare un cambiamento nei consumi alimentari.
L’aspetto che rende unica questa tecnologia è la capacità di riuscire ad apprendere in maniera autonoma da milioni di informazioni che le vengono fornite e utilizzarle per gestire efficacemente anche gli eventi imprevisti.
"Se i retailer possono godere di uno strumento in grado di leggere prima il mercato così da organizzarsi in modo più efficiente - osserva Martinacci - i clienti, al momento di fare la spesa, possono godere di un’esperienza d’acquisto con minori vuoti a scaffale, una maggiore freschezza dei prodotti e una più ampia varietà di articoli esposti".
Come si leggono i cambiamenti nelle abitudini dei consumatori?
Fino a qualche tempo fa, quando ci confrontavamo con le catene alimentari, molto spesso la gestione dei prodotti freschi (in primis ortofrutta) e delle promozioni dipendeva prevalentemente dall’esperienza umana, poiché mancavano strumenti di calcolo adeguati a contrastare l’aleatorietà dei frequenti cambiamenti nei consumi giornalieri.
"Attraverso una piattaforma di IA si opera con un flusso di dati in tempo reale che permettono di partire dal punto vendita e dallo scontrino per comprendere meglio le preferenze - spiega il ceo di Tuidi - Abbiamo notato, ad esempio, che più della metà dei prodotti a scaffale è spesso esposto in eccesso rispetto al reale fabbisogno. Questo potrebbe portare alla possibilità di introdurre tantissimi nuovi articoli e scoprire nuovi prodotti interessanti, come, quelli a base vegetale (plant-based)".
Intelligenza artificiale e Gdo, crescita del 30% in Italia
In questo contesto, la Gdo sta riconoscendo l’importanza di adottare nuove tecnologie: la crescita dell’IA nel mercato italiano è prevista del 30% annuo fino al 2028 con la maggioranza dei retailer italiani che riconoscono la sua importanza di adozione (sebbene quest’ultima non superi tassi del 25% secondo Eurostat).
L’innovazione implica comunque dei tempi di adattamento: per velocizzare il processo è bene dipingere un quadro preciso di cosa il cambiamento implica e, soprattutto, dove può portare.
"In Tuidi - racconta Martinacci - immaginiamo un futuro in cui i supermercati siano completamente connessi: assortimento, acquisti e prezzi. Ad esempio, potremmo vedere in televisione un nuovo gusto di biscotto, come il biscotto al wasabi e zenzero, creato con l’IA in base allo studio di preferenze dei clienti. Recandoci al supermercato, troveremmo subito il prodotto sugli scaffali con un prezzo adeguato a seconda dell’offerta migliore per la clientela di quel punto di vendita, garantendo la maggior convenienza possibile".
Terminando l’esperienza d’acquisto uscendo dal supermercato senza passare dalle noiose casse tradizionali.
I primi passi verso questa rivoluzione sono già visibili al cliente finale con l’introduzione dei primi supermercati cashless, che rappresentano un’importante evoluzione verso un’un futuro in cui i supermercati siano completamente connessi: assortimento, acquisti e prezzi.
Il futuro della Gdo: così il mercato alimentare passa dalla tecnologia
Dunque, l’Intelligenza artificiale vista come strumento di comprensione dei consumatori.
Esistono centinaia di eventi esterni e interni alle aziende che descrivono come le condizioni di mercato cambino e si trasformino: il gioco sta nel capire in anticipo il “come”.
"Facendo un esempio, abbiamo osservato che su un cliente le vendite del tè al limone registrano un aumento del 61% se ci sono promozioni - ricorda Martinacci - Tuttavia, questa percentuale va addirittura in negativo (-44%) introducendo il tè di una nuova marca; è presente un fenomeno cannibalizzante. E se tutto ciò avviene durante il periodo estivo? In questo caso le vendite incrementano del 76%, ma se accompagnate da condizioni meteo avverse, come la pioggia, si osserva un calo del 30%".
Non possiamo dare per assodato che questi risultati siano validi in ogni circostanza. Ogni giorno, centinaia di variabili come condizioni meteo, promozioni, festività, eventi e altro ancora possono influenzare le scelte dei consumatori.
Esiste però una conclusione: "L’intelligenza artificiale è in grado di cogliere questi cambiamenti, ogni volta diversi, e capire come garantire un’offerta migliore al cliente - assicura Giulio Martinacci - Infatti, il vantaggio del prevedere ciò che il cliente richiederà è semplice: avere i prodotti giusti al momento giusto, evitando di trovarsi senza i propri articoli preferiti al supermercato. Il futuro del mercato alimentare, dunque, passa, inevitabilmente, dalla tecnologia come abilitatrice per migliorare l’offerta nei confronti della clientela".