Sequestrati, in via preventiva, 84 milioni a Gxo Logistics Italy, filiale italiana con sede a Trezzo sull’Adda (Milano) di Gxo, player globale nella fornitura di soluzioni logistiche. La Guardia di Finanza di Lodi e la Procura di Milano stanno infatti indagando sulla presunta frode fiscale a carico della filiale italiana del colosso logistico statunitense.
Se sarà confermato, si tratta dell'ennesimo episodio che vede protagoniste le cosidette cooperative serbatoi di manodopera utilizzate allo scopo di esternalizzare, al ribasso, i costi degli operatori.
Chi è Gxo
Gxo opera in diversi settori e vanta un'esperienza decennale anche nella gestione dei prodotti food&beverage: dispone infatti di magazzini a temperatura controllata (frozen e fresco) e offre la possibilità di tracciare i prodotti attraverso la gestione dello stock, l'evasione degli ordini, i richiami, la tracciabilità dei codici, la creazione di kit, il confezionamento e il supporto alla produzione.
Il colosso, con quartier generale in Connecticut (Usa), ha all'attivo un fatturato di 9,8 miliardi di dollari e la presenza in 27 Paesi, per un totale di 130mila dipendenti. Di questi, 4.900 sono impiegati nei 45 siti italiani.
I fatti
Secondo quanto ricostruito finora, in seguito a diverse perquisizioni nelle province di Milano, Monza, Novara e Piacenza, sarebbe emersa un’articolata frode fiscale nel periodo 2019-2023 derivante dell’uso, da parte di Gxo, di fatture per operazioni inesistenti a fronte della stipula di contratti d’appalto fittizi al posto di contratti di somministrazione di manodopera.
La società avrebbe omesso di effettuare "adempimenti tributari, previdenziali e assistenziali", servendosi di “fatture false per un imponibile complessivo di oltre 382,6 milioni”.
Come da cliché, i rapporti di lavoro sarebbero stati schermati da consorzi e cooperative filtro, che a loro volta si sarebbero avvalse di altre cooperative e società aventi la mera funzione di serbatoio di manodopera.
