Logistica e Trasporti

19 marzo 2025

Logistica: nel Mar Rosso nuovi attacchi, evitare Suez

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E' cessata la tregua in Medio Oriente: Israele da ieri è tornata a bombardare la Striscia di Gaza e il bilancio in termini di vite umane è drammatico, si parla di centinaia e centinaia di morti. 

Le ricadute sono di immensa portata su tutti i fronti e nemmeno la logistica verrà risparmiata. Di sicuro gli ultimi accadimenti faranno sì che verrà rinviato il ritorno delle navi cargo, comprese le portacontainer, nel Mar Rosso e quindi nel Canale di Suez. 

Una lunga attesa 

Va detto che anche dopo l’annuncio della tregua a Gaza - era il 19 gennaio scorso - le compagnie marittime hanno mostrato un atteggiamento di attesa nel riaprire le rotte del Mar Rosso, il rischio di subire attacchi restava comunque elevato. 

Hanno quindi preferito continuare con le rotte più sicure, dunque con la circumnavigazione dell’Africa, sebbene questa scelta comporti aumenti dei costi e dei tempi di viaggio, nonché  l’intasamento dei porti a livello globale. 

Ma non è solo la sospensione del cessate il fuoco a Gaza a rendere di nuovo vulnerabile la logistica internazionale. Nei giorni scorsi, infatti, nel Mar Rosso ci sono stati attacchi statunitensi contro gli Houthi in Yemen. E non è mancata la risposta. 

Che cosa è successo

Ma che cosa è successo esattamente? Il 15 marzo scorso, Donald Trump, il presidente degli Stati Uniti, ha dato ordine di dare avvio a "un'azione militare decisiva e potente" contro gli Houthi in Yemen, dopo che questi avevano minacciato di riprendere gli attacchi contro le navi nel Mar Rosso se Israele non avesse riaperto l’accesso degli aiuti umanitari a Gaza. 

"Useremo una forza letale schiacciante fino a quando non avremo raggiunto il nostro obiettivo", ha dichiarato Trump.

Gli attacchi americani sono proseguiti anche nei giorni seguenti e gli yemeniti hanno promettesso di "rispondere all'escalation con escalation". Il 16 marzo, il portavoce militare degli gli Houthi ha detto che era stato lanciato un attacco contro la portaerei Uss Harry S. Truman. Il giorno dopo gli Houthi hanno dichiarato di aver effettuato un secondo attacco contro lo stesso gruppo navale. 

Un anno e mezzo di crisi

Si tratta di uno scenario che non fa altro che allungare la crisi del Mar Rosso iniziata a ottobre 2023. Nei primi sei mesi sono state attaccate più di 60 navi nel Mar Rosso, costringendo i cargo a deviare le loro rotte per evitare attacchi. Gli attacchi yemeniti si erano temporaneamente interrotti quando è entrato in vigore lo scorso 19 gennaio il cessate il fuoco tra Israele e Hamas.  Ma il 12 marzo, gli Houthi hanno annunciato che avrebbero ripreso gli attacchi contro le navi israeliane nel Mar Rosso fino a quando il Governo del primo ministro Benjamin Netanyahu non avesse ripreso l'invio di aiuti a Gaza.

L'incertezza regna sovrana

Gli ultimi eventi non fanno che confermare il clima di incertezza e di attesa. E' molto probabile che il Mar Rosso resterà off limits ancora per mesi. Alcuni studi, tra cui quello del Boston consulting group, disegnano scenari d’instabilità fino al 2026, con il conseguente spostamento prolungato di flussi commerciali verso rotte alternative.

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