Dura la presa di posizione contro la politica regionale da parte di Giuseppe Mangone, presidente dell’associazione di categoria Liberi agricoltori – Anpa Calabria che dichiara: “Il Dl Agricoltura da poco approvato dal Governo prevede diverse iniziative a favore del settore agricolo e impegna risorse in quasi tutti i comparti, alcune anche in maniera innovativa. E’ il caso per esempio delle modifiche importanti del Dlgs 198/2021 sulle pratiche sleali a tutela della filiera agricola rispetto al predominio della Gdo e rispetto alla violazione della normativa nei rapporti tra imprese della filiera agricola e quella alimentare, oppure della scelta di evitare gli impianti fotovoltaici a terra che oggi avrebbero danneggiato importanti ecosistemi e colture tradizionali regionali oltre a portarci lontano dagli orientamenti comunitari”.
Mangone pone l’attenzione sul tema dei ristori per l’annata 2023: “Gli interventi urgenti per fronteggiare la crisi economica delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura e quelli inerenti le problematiche del comparto del kiwi e della vite, non contemplano quanto ci si aspettava in merito ai danni e quindi ai ristori riguardanti la crisi climatica dello scorso anno per il bergamotto di Reggio Calabria, che interessa più di 1.500 ettari e centinaia di famiglie agricole e costituisce storicamente la base economica e rurale di 50 comuni della città metropolitana di Reggio Calabria”.
Mangone parla di aspettative disattese: “Dopo l’estate dell’anno scorso, la politica governativa regionale insieme agli esponenti di altri enti e del Consorzio del bergamotto e con la presenza di parlamentari locali, lanciava a gran voce e dava per fatta l’imminente approvazione del bando per il riconoscimento del danno alla filiera bergamotticola e quindi dei previsti ristori in termini di contributi da parte del Governo e della Regione Calabria. Di fatto nulla è avvenuto, le interlocuzioni regionali col ministero si sono arenate e nessuna risposta concreta si è ottenuta: ad oggi tutti si sono dimenticati dei famosi ristori per la crisi del bergamotto a partire dalla politica, che in questo caso sarebbe dovuta intervenire con le strutture regionali. Probabilmente per qualcuno il territorio cosentino è sempre più importante di quello reggino”.
Incalza Giuseppe Falcone del Comitato dei bergamotticoltori reggini che da mesi con centinaia di agricoltori protesta in merito all’ormai noto caso bergamotto Igp: “La Regione con il presidente Occhiuto e l’assessore Gallo, mentre si è dimenticata delle procedure per attivare i ristori ha contribuito scientemente ad affossare il comparto del prodotto tipico reggino per eccellenza, con il boicottaggio a febbraio dell’Igp Bergamotto di Reggio Calabria che era stato approvato dal Ministero a dicembre 2023. Fatto ormai noto a tutti e di cui preferiscono tacere per evitare cattive figure in un periodo elettorale. Nella realtà però ci avviciniamo alla nuova campagna produttiva bergamotticola ed un comparto storico si prepara a partire con gravi deficit strutturali ed economici, senza alcun aiuto da parte della politica competente regionale e locale e senza la tutela del prodotto, sempre più necessaria. E dovremmo inoltre iniziare a considerare l’imminente arrivo di nuove malattie importanti per il bergamotto e gli agrumi come il citrus greening che in Sicilia già ci si sta organizzando a prevenire e in Calabria nemmeno se ne parla. Gli agricoltori dovranno unirsi e fare rete per affrontare insieme le problematiche evidenti e attuali, così come già sta avvenendo con la cosiddetta crociata per l’Igp a sostegno del bergamotto di Reggio Calabria”.
Fonte: Comitato dei bergamotticoltori reggini