Crescono i consumi di avocado e mango in Europa: le due tipologie di frutto si affermano sempre di più sui canali del dettaglio tradizionale e della Gdo, grazie alla disponibilità di frutti maturi e pronti al consumo e alle nuove abitudini famigliari delle famiglie e degli under 40.
A confermarlo sono Ulrich Spieckermann, Ceo di Rewe, e Adrielle Dankier, direttore commerciale dell’olandese Nature’s Pride, che interverranno al Tropical Fruit Congress, il convegno dedicato alla frutta tropicale in programma a Rimini Fiera il 10 e 11 maggio.
Intervistati all’interno del “Tropical Fruit Yearbook”, Spieckermann e Dankier hanno fornito la loro visione delle dinamiche di consumi e crescita.
“Sia avocado che mango hanno sperimentato il loro momento topico con l’entrata sul mercato dei ready to eat a metà dei primi anni 2000 – spiega Spieckermann in riferimento alla Germania, dove la maggior parte delle vendite passa per la Grande Distribuzione – Attraverso l'introduzione parallela della varietà Hass come re dell'avocado, l'avocado ha avuto una impennata negli ultimi 10 anni. In passato, il consumatore preferiva il mango, oggi l'avocado è diventato un superfood, soprattutto per i giovani e le persone di mezza età”.
Anche Adrielle Dankier concorda con questa analisi: “Tra i giovani single, l’avocado sta avendo performance estremamente superiori sia nel volume di acquisti, sia nella quota degli acquirenti. I giovani single che sono circa il 6% del volume di acquisto nel settore frutta, consumano il 16% del volume dell’avocado. Proprio come con il mango, gli anziani sono meno interessati al consumo”.
Nature’s Pride conferma anche l’importanza del fattore “ready to eat”: “Nel 2005 abbiamo iniziato a far maturare mango e avocado. Ci siamo concentrati sulle varietà Kent e Keitt per il mango e Hass per l’avocado. Abbiamo anche chiesto ai nostri produttori di raccogliere 2 settimane più tardi, in modo che il frutto fosse più maturo. Questo ha consentito di avere un mango più dolce e di buona qualità e un avocado bello e cremoso. I nostri prodotti hanno avuto un’impennata nei Paesi Bassi a partire dal 2010-2011; quando alcuni rivenditori olandesi sono passati dai frutti duri ai prodotti Ready to Eat”.
