Ingrosso

26 giugno 2024

Mercati: Pnrr e bilanci da Taviano, Bergamo e Chioggia

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Tempo di finanziamenti, investimenti e bilanci per i mercati ortofrutticoli all'ingrosso italiani. A Taviano è arrivata la conferma dei 10 milioni aggiudicati con il bando del Pnrr, si avviano i lavori a Bergamo Mercati per un investimento di ben 17 milioni dedicati alla riqualificazione della struttura che passerà da 45mila  a 70mila metri quadri. A Chioggia Ortomercato si è approvato il bilancio  definito: "Eccellente".

A Taviano arrivano 10 milioni dal Pnrr 

Siamo in Puglia nella provincia di Lecce e a Taviano si contano poco più di 11mila abitanti ma due mercati all'ingrosso: quello ortofrutticolo e il secondo  dedicato ai fiori e di una certa importanza e rilevanza a livello nazionale. Grazie ai fondi europei del Pnrr e gestiti dal ministero dell'agricoltura  i due siti saranno uniti grazie a un finanziamento da 10 milioni di euro. Nei giorni scorsi la certificazione e il timbro di Invitalia sul loro approdo a Taviano.  

La notizia ha avuto un suo eco e interesse a livello con la gran parte delle testate che si sono interessate al tema e riportato il commento del sindaco Giuseppe Tanisi.  "Un altro risultato concreto e importante per la città che per la prima volta è destinataria di una così cospicua dote finanziaria per un progetto tanto ambizioso e lungimirante - il commento del sindaco - Un’opera che rientra in una visione in un piano programmatico di sviluppo della nostra comunità cittadina, in una strategia di pianificazione di un futuro verso cui è proiettata la nostra azione di governo, secondo quella logica degasperiana per cui politica significa realizzare. E noi siamo impegnati a realizzare, volando alto e guardando lontano".

La storia dei due mercati risale a 56 anni  fa. Al lontano 1968. Ora si vogliono unificare in un unico polo individuato nella zona industriale.  Nel 2020 il mercato ortofrutticolo grazie a un finanziamento regionale da 100mila euro era stato sottoposto a ristrutturazione. Anche in quella occasione il primo cittadino aveva sottolineato la vocazione agricola del territorio e la necessità di una struttura di riferimento a supporto del settore e della filiera locale. 

A Bergamo investimenti per 17 milioni 

Buon notizie anche da Bergamo. Un investimento da 17 milioni, intervento che si inserisce in un progetto più ampio che ridisegna un pezzo di città, che porta a un ampliamento importante dell'area mercatale. Si passerà da poco meno di 45 metri quadri del sito inaugurato nel 1973 ai 70mila del nuovo progetto.  Vediamo il progetto nel dettaglio: Bergamo Mercati realizzerà una piattaforma refrigerata con collegamento  diretto alle pensiline dei grossisti.

L’investimento previsto è diviso in due fasi: la prima realizzerà le opere connesse all’attività dei grossisti per un valore di circa dieci milioni con la conclusione dei lavori prevista per fine 2026; la seconda riqualificherà la parte della palazzina direzionale e commerciale per un valore di circa sette milioni.

 Interessante per la logistica la nuova tratta ferroviaria tra la stazione di Bergamo e l’aeroporto di Orio al Serio, il raddoppio ferroviario da Bergamo verso Brescia e quale opera fondamentale per l’ortomercato un nuovo sottopasso della ferrovia con collegamento al sistema tangenziale della città, all’autostrada MI-BG-BS ed alla zona aeroportuale.     

Il presidente  Salvi e il sindaco (uscente) Gori 

 "Nell’ultimo anno la proposta del masterplan di Bergamo Mercati s.p.a., società di gestione dell’Ortomercato, ha subito una forte accelerazione – spiega il presidente Giacomo Salvi -. Per consentire alla nostra società di far fronte all’investimento, il Consiglio comunale ha approvato una patrimonializzazione di Bergamo Mercati attraverso il conferimento alla società dei piazzali e dei manufatti previsti dal Masterplan. La vera sfida inizia ora con la realizzazione delle opere, la gestione e la trasformazione quotidiana del mercato. Sappiamo di poter contare sul sostegno e la fattiva collaborazione di tutti i soci azionisti; ma soprattutto sulla condivisione degli operatori economici per un progetto che migliorerà in modo qualificato e consistente il loro lavoro”.

“L’ampliamento dell’Ortomercato - sottolinea il sindaco uscente Giorgio Gori -  è una delle operazioni più significative di questo pezzo di città, lambita da una grande opera che il Pnrr ha portato con sé, ovvero il collegamento ferroviario tra la stazione di Bergamo e l’aeroporto di Orio al Serio. Il mercato ortofrutticolo della città rinnova le proprie competenze e risponde in modo concreto e moderno agli imprenditori: grossisti, dettaglianti e produttori agricoli. Intercetta inoltre le esigenze di visitatori e di un pubblico sempre più esigente e competente, che cerca sempre più cibo sano e a Km. 0 ”.

Bilancio in utile a Chioggia e crescita record 

Il risultato del bilancio consuntivo del 2023 per Chioggia Ortomercato del Veneto srl  si è chiuso con un utile di esercizio di 36.128 euro e come si legge in un comunicato stampa della società: "Confermando che la società è solida e che non vi sono oneri diretti o indiretti a carico del comune di Chioggia. La collaborazione con il Consorzio di tutela del radicchio di Chioggia Igp e la Camera di Commercio di Venezia e Rovigo consente di fare una positiva attività promozionale per il territorio anche partecipando alle più importanti fiere del settore quali Fruit Logistica di Berlino e il Macfrut di Rimini".

Il fatturato dei conferimenti dei radicchi dall’inizio dell’anno è stato di 5.680 milioni, 4.513 milioni per il tondo e 1.172 milioni per il lungo con un incremento percentuale rispettivamente del 200 % e del 90 % rispetto ai valori dello stesso periodo di un anno fa.

Meno conferimenti ma più valore 

“Nonostante un decremento dei conferimenti di circa il 10% per i radicchi - commenta l’amministratore unico della società Giuseppe Boscolo Palo - il fatturato registrato in questi primi sei mesi è un risultato eccellente se rapportato al fatturato registrato per tutto il 2023, complessivo anche di altri prodotti, che era stato di 4.085 milioni e che si avvicina a quello di tutto il 2022 che si era attestato su 6.421.milioni. Ovviamente quello che fa la differenza è la stagione primaverile dove il valore dei conferimenti ha toccato i 5.414 milioni con prezzi medi per il radicchio tondo di 1,51 euro/kg e di 1,42 euro/kg per il lungo. Sulla diminuzione di prodotto conferito sicuramente hanno influito le condizioni climatiche estreme con temperature che sono passate in questa primavera repentinamente da tanto caldo a periodi con freddo anomalo che hanno fatto diminuire le rese per ettaro, ma potrebbero aver influito anche altre situazioni e comunque non avendo a disposizione dati certi su quanti ettari di radicchio sono stati messi a dimora non sapremo mai con esattezza se la diminuzione o l’aumento della produzione dipenda da questo o quel fattore, tutto il contrario della programmazione”.

Non mancano le polemiche politiche

“Al nostro mercato - continua Boscolo Palo - viene riconosciuta a livello nazionale e non solo da tutti gli addetti del comparto radicchio un ruolo strategico. Infatti, è ritenuto punto di riferimento nella formazione del prezzo, tanto che il valore contrattualizzato direttamente in campo da molte aziende agricole con i commercianti viene maggiorato del 50% rispetto al prezzo astato nel mercato di Brondolo. Ed è qui che si annidano alcuni aspetti anomali perché molto spesso il valore base concordato rasenta il valore del costo di produzione influenzando spesso negativamente, soprattutto quando non c’è una forte domanda, proprio le aste che noi facciamo. È per questa ragione che il nostro impegno, mio e dei soci operatori di Chioggia Ortomercato, è rivolto verso la direzione agroalimentare regionale, Veneto Agricoltura, l’Avepa, l’ufficio statistiche della Camera di Commercio, i centri di Impiego e la politica per cercare consenso tecnico ed istituzionale alle nostre proposte, che da anni presentiamo, sulla istituzione di un catasto e sulla certificazione dei costi di produzione dei radicchi veneti. Siamo convinti che questi strumenti possano mettere in trasparenza l’operatività del sistema produttivo e commerciale e contrastare concorrenze sleali tra operatori ed eventuali forme di caporalato. Su questo tema abbiamo inviato più di un anno fa all’amministrazione comunale una relazione e a gennaio una richiesta di incontro all’assessore all’agricoltura che al momento non hanno avuto ancora riscontro".



 



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