Per la nuova stagione della Nocciola Piemonte Igp sono numerosi i produttori con il fiato sospeso. Al momento la situazione è tra chi vede il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. La prolungata siccità della scorsa estate, infatti, sta ancora facendo sentire i propri effetti. A ciò, si aggiunge la scarsità delle precipitazioni, che non lascia presagire nulla di buono. A meno che, appunto, non accada qualcosa di inatteso.
Myfruit.it ha interpellato a riguardo Chiara Marenda, titolare titolare dell’azienda agricola Propri Bun di Cerreto Langhe (Cuneo), specializzata nella produzione e trasformazione di Nocciola Piemonte Igp, sia per il cliente professionale, sia per il privato.
“Nel 2022 – spiega Marenda – è andata malissimo. Alla fine, quello che abbiamo portato a casa è stato molto poco, perdendo anche più del 50% rispetto a una produzione normale. Penso che la responsabilità più grande, in tale situazione, sia della siccità. I danni maggiori, del resto, li abbiamo registrati proprio negli appezzamenti più esposti al sole”.
Le difficoltà in campagna si sono ripercosse anche nella trasformazione. “Ciò che abbiamo raccolto – prosegue Marenda – era di buona qualità, ma appunto scarseggiava nei quantitativi. Abbiamo quindi dovuto acquistare anche nocciole da qualche nostro vicino, vista la mancanza di prodotto”.
Non è da trascurare pure il problema dell’aumento dei costi di produzione. “Per rientrare – conferma Marenda – abbiamo dovuto ritoccare leggermente i nostri listini, ma non al livello dei rincari che abbiamo dovuto fronteggiare”.
E il 2023, come sarà? “Al momento si può solo sperare – conclude Marenda – La fioritura è stata bella e non ci sono state gelate. L’ultima nevicata potrebbe produrre un effetto positivo ma, appunto, ogni previsione è prematura”.