04 dicembre 2023

Nocciola Piemonte: la voce di chi non crede nell’Igp

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Tutti d’accordo nel promuovere la Nocciola Piemonte Igp? Non proprio. C’è chi, come Roberto Favorido, titolare dell’omonima azienda corilicola di Gamalero (Alessandria), non intravede particolari vantaggi e preferisce, piuttosto, percorrere altre strade, come quella del biologico.

A raccontarlo a myfruit.it è lo stesso Favorido, che spiega: “A conti fatti, ho deciso di non certificarmi Igp, almeno per il momento, perché non mi conviene. La differenza di prezzo, infatti, non è significativa e ritengo meglio percorrere la strada del biologico”.

Ancora, Favorido continua: “Con i miei quattro ettari sono all’ultimo anno di conversione per potermi definire ufficialmente azienda biologica, anche se applico questo metodo da molto tempo. Vedo peraltro che i prezzi per il bio sono abbastanza soddisfacenti, tra gli 8,20 e il 7,70 punto resa, anche se io vendo le mie nocciole, per l’ultimo anno, ancora a quotazioni da convenzionale”.

Nella scelta di Favorido di non percorrere la strada dell’Igp, ci sono ragioni anche di produttività. “La corilicoltura – spiega – è conveniente su determinati terreni. Io mi trovo in un areale molto argilloso. Quando ho fatto la scelta delle nocciole, ha contribuito il fatto che venissero pagate molto di più rispetto ai livelli attuali. Oggi, bisogna guardare molto bene ai costi di produzione. E, personalmente, per mantenere livelli accettabili, io sono costretto a fare più lavorazioni rispetto a chi ha altri terreni”.

E sulla campagna 2023 Roberto Favorido conclude: “Premesso che era atteso un anno di scarica, nel 2023 le nocciole sono andare in sofferenza prima per il maltempo della scorsa primavera e poi, da queste parti, anche per la Cytospora. La qualità del prodotto è buona, ma rispetto alla norma ho raccolto solo la metà della produzione. Mi hanno aiutato a sostenere l’attività i contributi Psr che mi sono stati riconosciuti”.

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